Egreen - 26 Dicembre testo (lyrics)

[Egreen - 26 Dicembre testo lyrics]

Uno di quei giorni di dicembre
Di cui ti parlavo
Tanto per cambiare parlo solo
Con il foglio chiaro
Disquisizioni dal sapore amaro
Col retrogusto di chi ha giusto
Un paio di costernazioni
Al largo e cerca un faro
Oggi scrivo tardi per sentire
Meglio queste consonanti scontrarsi
E se può darsi che
Il susseguirsi dello sbagliarsi
Porti a non tornare sugli
Stessi passi cosiddetti falsi
Allora la mia vita è un replay di un frame
Che ad ogni play somma un
Filo stremato di delay
Con chiunque le parole mai
Avute manco con lei
Proprio adesso che davvero forse dovrei
Proprio adesso che davvero forse potrei
Ma fa lo stesso perché in
Fondo sono cazzi miei
E fa lo stesso perché in
Fondo non ce n'è bisogno
Nulla è più triste di dare
Amore perché ne hai bisogno
Per chiudere i cerchi nella vita
Non basta un compasso
Me lo dico sempre ogni volta
Che mi riavvolgo il nastro
Che mi riavvolgo l'astio
Per riproporlo in grande stile
Ad ogni incastro fallire m'ha dato spazio
Fallire m'ha dato un senso
E negli anni questo veleno nelle
Vene s'è reso più denso
Fino a mischiarsi col resto
E il ruolo definitivo che ha
Avuto nel mio contesto
L'ho dovuto realizzare molto presto
Adesso sono impegnato a salvarmi da me stesso
Gli ultimi quattro secondi del cazzo son
Stati un giorno e mezzo
Quello che più detesto è
Stato l'unico pretesto
Che ha reso possibile incidere st'arabesco
Cattedrale dalla polvere in giorni
In cui anche togliere
Una mano dalla faccia può sconvolgere
Non vuoi risolvere neanche ciò che
Richiede anche solo un gesto
Aiuterebbe in tempo zero ad
Uscire dal buio pesto
Tanto tutti qui mi dicono
E tutti m'han sempre detto: "Chi t'ammazza
Sei di ferro" per quanto a volte balbetto
Per quanto tre volte all'anno non
Riesco a uscire dal letto
Per quanto per quanto ho urlato tu
Hai sempre chiuso le orecchie va bene
Ho sempre detto "va bene"
Un po' perché conviene
Perlopiù per tenere tutta
Questa merda insieme
Non sono accorgimenti ma campanelli d'allarme
Per chi ha una vita sorretta in stuzzicadenti
E più hai la barba bianca
Meno chi hai attorno tollera
Una faccia affranta
Parlo almeno per la mia razza
Quella che non scappa
E sputa solo di pancia con rabbia
Quando andrò a morire cambio tutto, fuck it
Vado in Francia
Tu che ce l'hai un posto tienitelo stretto
Difendilo ad ogni costo
Tu invece sei come me
Prima impari che a nessuno frega un cazzo
Prima fai per tre, prima
Senza troppe pare, pana, impari a far per te
Poi gli altri
Che poi è tardi e se poi guardi
Ti diranno: "Ci pensavi quando
Han fatto gli altri"
Per questo vi odio e preferisco
Parlare dei cazzi miei
Che chiudere barre in Montecitorio
Tutto sommato non c'è un cazzo da fare
Ciò che separa unisce il vissuto
Il dolore e la fame
Tutto il resto son cazzate
Con te io non c'entro un cazzo
Sei pure il capo
Ma con te io non c'entro un cazzo
E ho provato invidia per una volta sola
Il giorno dopo ho riso allo
Specchio dicendomi: "Si vola"
Sbagliare? L'ha fatto pure il più lodevole
Il problema è stare con
Le merde da consapevole
Sto cercando un posto perché
Io non mi accontento
Se pensi che parlo a te
Non credo che hai fatto centro
Che poi è una conseguenza perché
Io parlo col cuore
Si vede che è solo il corso
Che spetta a queste mie storie
Sto cercando un posto perché
Io non mi accontento
Pensi che parlo a te? non
Credo che hai fatto centro
Poi è una conseguenza perché
Io parlo col cuore
Si vede che è solo il corso
Che spetta a queste mie storie

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