Carl Brave, Franco126, Federica Abbate - La Cuenta testo (lyrics)

Federica Abbate [Milano, Italy]

[Carl Brave, Franco126, Federica Abbate - La Cuenta testo lyrics]

In mano una baguette, la radio che balbetta
(Bla-bla-bla)
E mentre parli il vento fuma la tua sigaretta
Ormai siamo alla cuenta, alla doggy bag
E il tuo profumo che già non sa più di me
Viso plumbeo, una schicchera
Come col Subbuteo
Sono sveglio, ma la testa è ancora a letto
Faccio appassire anche l'ultimo fioretto
Evito i silenzi imbarazzanti in ascensore
La vicina in doccia, sento le doti canore
Una giornata timida che s'è arrossita
Io resto al letto co' 'n
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I clacson cantano pare che
È lo Zecchino d'Oro
Un vinello vuoto digerisce morti di Marlboro
Ehi speranze dentro un trolley
Noi che ridevamo a crepapelle in
Un blue monday e mo

Cade giù il soffitto e crolla
Il cielo in questa stanza
Si aprono le acque mentre passa l'ambulanza
Mentre io ti strappo i tatuaggi dalle braccia
La luna è già di schiena e
C'è la gente che si affaccia

Ma come mai
Te l'avevo detto mille volte facevi sì
Ma tu non mi ascolti mai ti cerco nell'ombra
Sotto questi lampioni rotti
Ma in questa città non c'incontriamo mai
Non c'incontriamo mai neanche di notte
Ma in questa città non c'incontriamo mai
Non c'incontriamo mai neanche di notte
Notte

7: 30 io rimando un'altra sveglia
E tiro su il piumone fin sopra la testa
Ah ah
Ti ho incrociato mentre stavo in dormiveglia
Ed esco col maglione messo alla rovescia
Ah ah
E sono al bar e sto impegnato a fare niente
(Eh)
Non ci incontriamo mai, ma io ti cerco sempre
('Ndo?) al terminal delle partenze (Eh)
Tra le pieghe del letto (Eh)
Tra le rughe sul viso della gente
Stiamo immobili
Col sole che ci spia dalle veneziane
Gli occhi rossi pe' i pollini
Svolazza nel vento un foglio di giornale
E ci sporcavamo i palmi con la Vinavil
E ci perdevamo dentro questi vicoli
E se mi sporgo dalle scale ho le vertigini
Come fossimo vis-à-vis

Cade giù il soffitto e crolla
Il cielo in questa stanza
Si aprono le acque mentre passa l'ambulanza
Mentre io ti strappo i tatuaggi dalle braccia
La luna è già di schiena e
C'è la gente che si affaccia

Ma come mai
Te l'avevo detto mille volte facevi sì
Ma tu non mi ascolti mai ti cerco nell'ombra
Sotto questi lampioni rotti
Ma in questa città non c'incontriamo mai
Non c'incontriamo mai neanche di notte
Ma in questa città non c'incontriamo mai
Non c'incontriamo mai neanche di notte
Notte e forse è meglio così
E forse è meglio e forse è meglio
È meglio così e forse è meglio
E forse è meglio
Così, così, così, così, così, così
Così, così, così così, così, così
E forse è meglio così e forse è meglio così

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