Ernia - Neve lyrics

Ernia

Ernia [Matteo Professione] Milano, Italia

[Ernia - Neve lyrics]

Quando facevo il cameriere
Mi sfruttavan bene
A dirla tutta manco m'hanno
Mai offerto da bere
Andai di notte senza stare ad avvertirli
Presi un 50 per dispetto
E non per arricchirmi
Esageri, dimmelo che esagero
A dirla tutta son solo i ricordi dove scavo
Potrei scriverci un libro per
Dopo mandarlo al macero
E in famiglia io sto bene
Potevo non far lo schiavo
Ma me ne sbatto degli utili
Dai cinque stelle a dormire in
Stazione insieme agli umili
Stesi nei posti umidi
Coi soldi dei miei avrei
Potuto comprar degli abiti
Ma non impari dalla pioggia se
Non ti ci infradici



Ho camminato per l'Europa mille miglia
Lontani gli amici, lontano dalla mia famiglia
Col sole sulle ciglia non
Son stato a ripararmi e il mio amico non ha
Speso dieci cents per chiamarmi
Amico, sai ci penso a quando eravamo insieme
Due bambini per la strada
Uno di sabbia uno di neve
Le batoste ci hanno dato
Due lezioni ben diverse
Uno ha imparato ciò che è giusto
E l'altro ciò che conviene
Non è un male essere diversi
In fondo ci siamo
Differenziati pure nei versi prima
Di esserci persi ricordo quanta merda che ci
Siamo presi a gratis
Il male ti ha fatto forte
A me m'ha fatto a pezzi

Poi ho amato cento volte
In giro sai ho amato cento donne
Certo, se contiamo anche le cotte
Ne ho amata una per anni e
Altre solo per un attimo
Ma dimmi in fondo che differenza
Ci sta nel battito
Passato i cento inverni con la fame
Soltanto chi è leggenda, zio
Può uscire dal letame
Non si va in paradiso se
Non si passa dall'Ade
Un giorno ho bevuto vino
Un altro ho mangiato pane

Ricordo quando pa' ha perso il lavoro
'Ste aziende se ne sbattono
Non è un problema loro
Eppure quella volta lui non
Ha mollato un cazzo
Tra di noi restiamo freddi
Per questo non lo ringrazio
Il cambiamento non si evita, che toro
Ha fatto un giorno solo da disoccupato
Era pure domenica
Lui dice che cambiare è come nascere di nuovo
Nasci nuovamente
Ma muori in braccio all'ostetrica
E quando è morto il nonno
Lui non ha fatto una piega
Sorrideva e salutava gli invitati in chiesa
E sentirlo dentro i pezzi
Dopotutto sembra facile
Ma in tutti 'sti bordelli io
Non l'ho mai visto piangere
Fra', nemmeno al mio arresto ai tredici
A quell'età in cui pur di
Litigare cercavo un pretesto
Mi dicono che ho preso dalla
Parte di mia madre
Ma suo padre alla fine viene
Da un mondo ben diverso
A tredici anni infatti lui scappa da Rovinj
Dice: "Mangerai le more solo
Se cerchi nei rovi"
Se parla, senti il peso delle sue generazioni
Lui è scappato a un genocidio
Noi giochiamo a fare Tony
Ma in fondo chi la beve
Non sta manco a dirlo per farla breve
Chi può capire lo farà in un botto
Lui dice che noi siamo esattamente come neve
Ti accorgi che siamo passati solo quando
Sei già un metro sotto

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