Fabri Fibra - Potevi Essere Tu testo (lyrics)
Fabri Fibra [Fabrizio Tarducci] Senigallia, Marche, Italia
[Fabri Fibra - Potevi Essere Tu testo lyrics]
La la la la la la la la la la
Dormi bambino che il lupo si avvicina
La la la la la la la la la la
A quest'ora avrei quattro anni
E sarei all'asilo con tutti i miei compagni
E invece mi hanno preso e
Portato via da mamma
Togliendomi la vita in aperta campagna
Ricordo ancora il suono dei passi
Il rumore delle foglie, le scarpe sui sassi
L'odore degli estranei, dei guanti
Il cappotto l'ultima cosa che ricordo è
Che piangevo troppo
E poi una grande luce, la puzza era sparita
Il mio corpo sepolto lungo
Il fiume senza vita
Nessuno mi ha salvato, nessuno che si accorto
Soltanto dopo un mese hanno
Scoperto che ero morto
Papà, cosa aspettavi? Perché non
Mi hai soccorso? Legato in quella sedia non
Ti sei neanche mosso
Qualunque sia il motivo, non capisco
Non posso
E adesso qualcuno gira col mio sangue addosso
Qui non c'è magia, potevi essere tu
Domani tocca a un altro, non guardi la TV?
Racconto solo fatti di cronaca quella dura
Quella che fa brutto, quella che fa paura
Ma quante volte avrei voluto parlarti
(parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti
(salvarti)
Ma quante volte avrei voluto parlarti
(parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti
(salvarti)
Ho fatto un sogno, Tommy che piangeva
In salotto e sul muro c'era
Il sangue che scendeva
Mi chiede: "Cosa ho fatto di tanto cattivo?
Non assomiglio più a quella
Foto in cui sorrido" mi sveglio sul divano
Ho il telecomando in mano
La TV davanti a me con Tommaso in primo piano
Stringo la spina e stacco il cavo dalla presa
Ma qualunque cosa faccio la TV rimane accesa
Il volume non si abbassa, aumenta di continuo
Parla un giornalista sotto con
La mamma del bambino
Sollevo la TV e la scaglio fuori dal terrazzo
Ma colpisco un ragazzino sulla
Testa e lo ammazzo
Qui non c'è magia, potevi essere tu
Domani tocca a un altro, non guardi la TV?
Racconto solo fatti di cronaca quella dura
Quella che fa brutto, quella che fa paura
Ma quante volte avrei voluto parlarti
(Parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti
(Salvarti)
Ma quante volte avrei voluto parlarti
(Parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti
(Salvarti)
Qui non c'è magia, potevi essere tu
Domani tocca a un altro, non guardi la TV?
Racconto solo fatti di cronaca quella dura
Quella che fa brutto, quella che fa paura
Ma quante volte avrei voluto parlarti
(parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti
(salvarti)
Ma quante volte avrei voluto parlarti
(parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti
(salvarti)
Esco di casa e penso di essere Tommaso
E scrivo su ogni muro: "Non
Si muore per caso" poi entro in casa vostra
Che sia notte o che sia giorno
E capirò quanti di voi nei
Computer hanno film porno
E se è vero che li avete
Scriverò anche i vostri nomi
Sui fogli, i giornali, sui muri delle strade
Sui ponti, sui pali
Ovunque l'occhio umano cade
Cosi vi accuseranno come han
Fatto con mio padre
Qui non c'è magia, potevi essere tu
Domani tocca a un altro, non guardi la TV?
Racconto solo fatti di cronaca quella dura
Quella che fa brutto, quella che fa paura
Ma quante volte avrei voluto parlarti
(parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti
(salvarti)
Ma quante volte avrei voluto parlarti
(parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti
(salvarti)
Qui non c'è magia, potevi essere tu
Domani tocca a un altro, non guardi la TV?
Racconto solo fatti di cronaca quella dura
Quella che fa brutto, quella che fa paura
Ma quante volte avrei voluto parlarti
(parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti
(salvarti)
Ma quante volte avrei voluto parlarti
(parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti
(salvarti)