Francesco Guccini - La Locomotiva testo (lyrics)
[Francesco Guccini - La Locomotiva testo lyrics]
Neppure come si chiamava
Con che voce parlasse
Con quale voce poi cantava
Quanti anni avesse visto allora
Di che colore i suoi capelli
Ma nella fantasia ho l'immagine sua:
Gli eroi son tutti giovani e belli
Gli eroi son tutti giovani e belli
Gli eroi son tutti giovani e belli
Conosco invece l'epoca dei fatti
Qual era il suo mestiere
I primi anni del secolo, macchinista
Ferroviere i tempi in cui si cominciava
La guerra santa dei pezzenti
Sembrava il treno anch'esso un
Mito di progresso
Lanciato sopra i continenti
Lanciato sopra i continenti
Lanciato sopra i continenti
E la locomotiva sembrava fosse
Un mostro strano
Che l'uomo dominava con il pensiero
E con la mano
Ruggendo si lasciava indietro distanze
Che sembravano infinite
Sembrava avesse dentro un potere tremendo
La stessa forza della dinamite
La stessa forza della dinamite
La stessa forza della dinamite
Ma un'altra grande forza spiegava
Allora le sue ali
Parole che dicevano: "Gli uomini
Son tutti uguali" e contro ai re e ai
Tiranni scoppiava nella via
La bomba proletaria e illuminava l'aria
La fiaccola dell'anarchia
La fiaccola dell'anarchia
La fiaccola dell'anarchia
Un treno tutti i giorni passava
Per la sua stazione
Un treno di lusso, lontana destinazione
Vedeva gente riverita, pensava
A quei velluti, agli ori
Pensava al magro giorno della
Sua gente attorno
Pensava un treno pieno di signori
Pensava un treno pieno di signori
Pensava un treno pieno di signori
Non so che cosa accadde
Perché prese la decisione
Forse una rabbia antica
Generazioni senza nome
Che urlarono vendetta
Gli accecarono il cuore
Dimenticò pietà, scordò la sua bontà
La bomba sua la macchina a vapore
La bomba sua la macchina a vapore
La bomba sua la macchina a vapore
E sul binario stava la locomotiva
La macchina pulsante sembrava fosse cosa viva
Sembrava un giovane puledro che
Appena liberato il freno
Mordesse la rotaia con muscoli d'acciaio
Con forza cieca di baleno
Con forza cieca di baleno
Con forza cieca di baleno
E un giorno come gli altri
Ma forse con più rabbia in corpo
Pensò che aveva il modo di
Riparare a qualche torto
Salì sul mostro che dormiva
Cercò di mandar via la sua paura
E prima di pensare a quel che stava a fare
Il mostro divorava la pianura
Il mostro divorava la pianura
Il mostro divorava la pianura
Correva l'altro treno
Ignaro e quasi senza fretta
Nessuno immaginava di andare
Verso la vendetta
Ma alla stazione di Bologna arrivò
La notizia in un baleno:
"Notizia di emergenza, agite con urgenza
Un pazzo si è lanciato contro al treno!
Un pazzo si è lanciato contro al treno!
Un pazzo si è lanciato contro al treno!"
Ma intanto corre, corre, corre la locomotiva
E sibila il vapore e sembra quasi cosa viva
E sembra dire ai contadini curvi
Il fischio che si spande in aria:
"Fratello, non temere
Che corro al mio dovere!
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!"
E intanto corre, corre
Corre sempre più forte
E corre, corre, corre, corre verso la morte
E niente ormai può trattenere
L'immensa forza distruttrice
Aspetta sol lo schianto e poi
Che giunga il manto
Della grande consolatrice
Della grande consolatrice
Della grande consolatrice
La storia ci racconta come finì la corsa
La macchina deviata lungo una linea morta
Con l'ultimo suo grido d'animale la
Macchina eruttò lapilli e lava
Esplose contro il cielo
Poi il fumo sparse il velo
Lo raccolsero che ancora respirava
Lo raccolsero che ancora respirava
Lo raccolsero che ancora respirava
Ma a noi piace pensarlo
Ancora dietro al motore
Mentre fa correr via la macchina a vapore
E che ci giunga un giorno ancora la notizia
Di una locomotiva, come una cosa viva
Lanciata a bomba contro l'ingiustizia!
Lanciata a bomba contro l'ingiustizia!
Lanciata a bomba contro l'ingiustizia!