Lo Stato Sociale - Il sulografo e la principessa ballerina testo (lyrics)
[Lo Stato Sociale - Il sulografo e la principessa ballerina testo lyrics]
Soltanto fiumi che vanno da sole
Che non so afferrare
Che è facile dirle senza
Pensare e guardare altrove
Le luci del palco mi fanno sudore
Il tuo sguardo vergognare forte
Conosci un altro modo per fregare la morte
A parte le brutte canzoni da parafrasare?
Ho le gambe imbranate, il fumo alle tempie
Come un toro ubriaco di cocktail da tonici
Se ti avessi sfuggito non l'avrei fatto
Sembrava ieri, sembrava adesso
Sembrava lo stesso di quando bambino
Aggrappato alle nuvole chiedevo un passaggio
Per un mondo fragile
Invece rimango inchiodato ai tuoi occhi
Inediti infilzati nei miei come banderillas
Come corde di rame che portano
Di ritorno la corrente
E una carovana di equilibristi sloveni
Ubriachi brinda al nostro incontro
Sbagliandosi lungo le corde
Tesissime elettriche chiudi che c'è corrente
Che io giuro che smetto di bere
Che tua madre ti vorrebbe dal parrucchiere
Che tu dici che hai solo i capelli crespi
Che tanto lo sai di avere
Il potere di essere qualsiasi, ma non lo usi
E ritorni a guardare ogni volta che mi
Tiri un baffo con il pensiero
E sei un maledetto chirurgo
E io un malato di sudore dai
Fari che mi tornano a scaldare
In mancanza della tua mancanza
Che gli altri tornano a guardare me
Che non so più che cosa cantare, davvero
Mi porti lontano
Mi porti a guardare il cielo cadere
A bruciare un contratto
A fumare la vertigine sui pali della luce
Mi dici: "Mi piace sentirti parlare
Dire le cose che sono vere anche se
Sono dei luoghi comuni"
E allora capisco che non sono nei buoni
Per nulla migliori di una
Serie televisiva adolescenziale
Che il punto non è dire la verità
Ma dirla male e allora te lo voglio dire
Senza dirla per luogo comune
Che la violenza sulla violenza
È una buona ragione
Che più volte ho pensato di voler sparare
Che il coraggio non ce l'ho
Altrimenti non sarei bravo a parole
Che si scrive per non leggere e
Si parla per non ascoltare
E la democrazia è questa cosa qui
Non un'altra ideale
E ha rotto i coglioni e odio cantare
E odio i cantanti che fingono di piangere
E gli attori che fingono di arrossire
E se canti a squarciagola una mia canzonetta
Sospetto che tu non abbia di meglio da dire
O da scopare
Odio la musica balcanica ai capodanni
E quella giacchetta la odierei se
Avessi un po' di gusto
Un po' di interesse per il vestire
Ma forse sono solo stanco delle persone
Dei cani
Delle puttane che piangono sui giornali
Dei giornalisti che ne fanno eroine
Dei referendum a ricatto nelle fabbriche
Dei padroni che esistono ancora
E pure gli operai, i proletari
I tiranni, le guerre, le stragi di stato
L'amianto, la repressione
Lo squadrismo della nostra polizia statale
L'avresti mai detto per luogo
Comune che avresti
Vissuto nella stessa sbilenca mezza stagione
Che ti ha portato in coda con altre persone
A firmare un assegno di disoccupazione
In mezzo al trionfo di
Un grande Paese industriale?
Ma tu torna a ballare
Balla come non esistesse alcuna speranza
Come la luce di una bottiglia
Di notte nel mare
Nuova stella polare per un battello etilico
Nella grazia tentennante e perduta
Che mai giuro ci avevo pensato
Che mai giuro mi sarebbe capitato
Di avere paura del mare al
Punto da scegliere di annegarci
Per togliermi il pensiero
Che poi, la scelta la fai tu
Tirandomi un baffo
Con un pensiero non sempre intelligente
Ma profondo come il relitto che
È il mio ottimismo in alta stagione balneare
Ti ho toccato il culo e abbiamo riso
Il tuo culo frega la morte al
Tavolo in trattative con la felicità
Vorrei fosse il mio sindacato
Vorrei non averti mai baciato
Vorrei non aver detto questa cosa
Vorrei averlo sempre fatto
Tu vendi la droga, io neanche bevo il caffè
Un matrimonio consumato tra un sulografo
E la principessa ballerina
E mi lasci contro il muro
Come un arrampicatore sociale qualsiasi
Sì, ti ho sognato sì, l'ho rifatto
Lo rifarò
Che non so come sia capitato, lo giuro
Ma ti amo, lo giuro, che davvero
Che lo so che sono un bugiardo, davvero
Ma davvero ti amo e vaffanculo
Che una verità per luogo comune
Di nuovo me l'hai fatta dire, ma è vera
Ti amo e vaffanculo ora mi sento più leggero