Murubutu, Lele Prox, C.U.B.A. Cabbal - La Vendetta Del Mare testo (lyrics)

[Murubutu, Lele Prox, C.U.B.A. Cabbal - La Vendetta Del Mare testo lyrics]

Sotto i raggi del sole
Sotto effetto del sale
Rabbia, sulla sabbia paure
Marciare oltre il limite delle acque scure
Quando l'oceano non è pacifico
Quando l'uomo non è magnifico
Nei profondi abissi senza luce
Relitti dispersi
Delitti sommersi spingono da sotto
Tutto viene a galla quando canterà il gallo
Perturbazioni sottomarine
Acque interiori bollono
Fogne e molluschi servili nei piatti
Liquami dell'industria condiscono l'aragosta
Puzza di merda la tua festa o mio dio sì
Ma scende come rugiada al mattino
Bambini infettati dopo Sevesino
Orca assassina, pioggia radioattiva

È l'inizio dei tempi, con supplizi ed esempi
Non conosce equivalenza tra buoni o violenti


Lui procede con moti, da correnti e terremoti
Solchi e scava spazi vuoti
Non riprende i suoi devoti
Sulla spiaggia si affaccia
I vostri avanzi ricatta
Ora per chi l'oltraggia
La vendetta riecheggia
Ricordi ormai passati di una
Barca che ondeggia
Ora pieno di oro nero sui fondali saccheggia
Senza distinzione, veritiera è l'intenzione
All'autodistruzione con umana presunzione
A questa condizione darà fine Poseidone
Sarà il tridente dei ciclopi
A dettare soluzione
Attenti a voi che dominate sulle terre
Di stenti poi voi morirete nelle serre
Usurpate e consumate
Fate invida agli avvoltoi
Ora voi la pregate, la vendetta su di voi

H2O, non c'è Dio che salvare ti può
Energia elementare come l'ABC
Ma se vuoi sfidarla lei ti porta giù
La vita è come il mare
Traversata in apnea trasversale
Ghiaccio alla deriva, pioggia solare
Foche, orsi e pinguini in
Fuga dall'aurora boreale
Nucleare, diluvio universale
Punizione capitale
Petroliere in fiamme sprofondano
In rovina nella fossa delle Marianne
E i miei veleni, tumori e problemi
Solforati e leucemie dalle raffinerie
Nascituri malformati
Fusti di scorie trafugati
Geneticamente mutanti
Sottoposti a inquinamenti
Il mare ha fame e si deve nutrire
Come uno squalo tropicale che vuole mangiare
Questo è solo il preludio
Della vendetta del mare

La vendetta del mare
Ti prende e non ti fa tornare
Saggezza di un detto popolare
"Non puoi fidarti del mare"
La vendetta del mare
Ti prende e non ti fa più tornare
Saggezza di un detto popolare
"Non puoi fidarti del mare"

Ma qua è il ritorno del panico
Fu d'un tratto l'impatto
Ma ora fotti coi tre
Quarti del globo terracqueo (yeah, yeah)
Chi mi ha creduto va all'azione da impavido
(yeah, yeah)
C'è Murubutu qua alla guida del Nautilus
Dalla parte dell'Artico giunse
Un cantico macabro
La rottura dei ghiacci portò
I blocchi nel Baltico
Chi pensava vide presto il suo limite
Il risveglio detto "il Dio capostipite"
E megaman, disse il mozzo del mondo
Mon capitain, muri d'acqua a babordo
Poi d'un tratto in un colpo
Tutto sparì in un gorgo tutto tacque
Niente tracce quindi pace nel cosmo
E poi via, via
Via e il fuoco al centro si spense
Terre emerse sottomesse immerse
In melme immense
Al ritiro seguente lasciò statue di sale
Capo assetto una vedetta
È la vendetta del mare

Nubi scure, plumbee lunghe lingue cupe
Muro nero, vero monoblocco a forma di rupe
Blocco unico, carico d'umido ora imperterrito
Maestrale che incalza
Tempesta per suo merito
Medito: "No, no, non merito questa sorte"
Questo mare è un delirio che
Vuole la mia morte
Meglio e composto sicuro, un approdo sicuro
Ma non godo della fioca luce
Di un faro nel buio si sente la bordata
Violenta dell'onda potente si sente
La barca fracassata è una carcassa affondante
Fluente, cascate scroscianti sfascian
La zattera dolente, mi passa in mente
Il canto della megattera
Medito: "No, non ricordo il male
Il male che ho fatto"
Ho perso tutto, vuole tutto
Ora era questo il patto
Tra male e mare mi aggrappo
Alle salde cinghie di cuoio
Qua nel finale stringo i pugni che
Senton le unghie e poi muoio

Mentre lo cerco ero incerto in mare aperto
Nubi cupe tinteggiano la mia
Porzione di cielo terso
Divento un punto minuscolo nel blu
Buio e poi scompaio
A bordo del mio mondo fatto di corde, legno
Cuoio e acciaio imprigionato in un labirinto
Di corallo bianco
Scandaglio questi tristi abissi per
Poi riguadagnarne il largo
Sognando combattimenti tra calamari giganti
Sono su un galeone pirata sulla
Rotta dei mercanti di diamanti
Succube ai flutti e fitti tuffi
Tra le creste d'acqua
Divorato dal mare come un castello
Di sabbia dalla risacca
Imbarca acqua da una falla
Sensazione funesta
Veleggia incontro alla tempesta
Tiene testa alla burrasca
Ormai annaspa, ogni speranza è andata perduta
Naviga acque infestate da meduse e barracuda
Suda freddo mentre straccia il veleggio
E il ponte si allaga testa la foga del nono
Grado della scala Douglas

La vendetta del mare
Ti prende e non ti fa tornare
Saggezza di un detto popolare
"Non puoi fidarti del mare"
La vendetta del mare
Ti prende e non ti fa più tornare
Saggezza di un detto popolare
"Non puoi fidarti del mare"

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