Murubutu - Martino e il ciliegio testo (lyrics)
[Murubutu - Martino e il ciliegio testo lyrics]
Guardò il cielo che da
Azzurro s'era fatto nero
Il sole rischiara l'aria
Un'alba bianca incanta la terra nativa
La madre lo chiama: "Martino, svegliati"
Sono le cinque della mattina
Ora che sono in cinque in famiglia
Si stringe la cinghia in cucina
Poi fuori scalzi nei campi
Fra i tralci di uva spina
Martino china la schiena fra i vari agri
Nel segno della sua vita
Quando nacque suo padre piantò
Una ciliegio nella cascina
Tramandatisi da avi a padri
La dura vita contadina
Ora che sono passati da affittuari a
Mezzadri: non è più come prima
È la Reggio degli anni
Cinquanta: campagna e officina
È ancora attiva la prospettiva
Della prima cooperativa
Qui vive Martino la sua esistenza
Ora è pura essenza
Nella terra in cui la cultura
Della Resistenza è ancora viva
I racconti dei partigiani, i fratelli Cervi
L'R-60 la resistenza tradita
I risvolti del piano Marshall
La storia d'Italia narrata dai
Vecchi lo incanta
Ma in realtà questi vecchi di anni
Non ne hanno più di quaranta
Le lotte per il pane, la fame
Le lotte operaie senza fine
Le lotte delle Officine Reggiane, ehi
La sua gente ha schiena buona
E buona coscienza critica
Ogni bambino come Martino cresce a
Pane e lotta politica
Oh, oh, come un brivido
Oh, oh, sentì un brivido
Oh, oh, come un brivido
Martino è libero, davvero libero mai
Oh, oh, come un brivido
Oh, oh, sentì un brivido
Oh, oh, come un brivido
Martino è libero, davvero libero mai
Martino sale in cima al ciliegio dopo
Il lavoro e la scuola
Là sopra legge di tutto: Conrad, Fröbel
Spinoza le lotte degli anni di piombo
Lo investono come bora, ora
Spingono la foga del suo mondo verso
Una boa nuova e allora
Lo ha detto ai suoi: la stalla
L'aratro gli stanno stretti
Ora che ha nuovi concetti ha
Bisogno di nuovi contesti
Saluta in fretta gli affetti più stretti
I compagni più cari
Va a Milano, ottiene un contratto
Il contatto con i centri operai
Prima tra i gruppi dei pari, poi dei compari
Poi tra i gruppi dei compagni
Dei vari gruppi extraparlamentari
I vari gruppi rivali, i fasci, gli spari
I compagni non vogliono stare calmi
Qui c'è chi vuole passare alle armi
Le prime diffide
La cosiddetta "svolta di Pecorile"
Le prime rapine
I gruppi studio della Sit Siemens
Lo SIM vive di sfide: lo
Stato è nemico da abbattere
Martino combatte finché non s'imbatte
Nella sbarre dal carcere
Dal gabbio scrive due righe a casa
Lì a casa lo piangono
Anche là è cambiato tanto
Solo il ciliegio è un incanto
I suoi vecchi si sono trasferiti
A San Candido e intanto
Dove c'erano le cascine ora c'è
Un camposanto in marmo bianco
Oh, oh, come un brivido
Oh, oh, sentì un brivido
Oh, oh, come un brivido
Martino è libero, davvero libero mai
Oh, oh, come un brivido
Oh, oh, sentì un brivido
Oh, oh, come un brivido
Martino è libero, davvero libero mai
Martino è evaso ed è stato
Scoperto, ora è un militante, latitante
Esperto, certo, superclan nel gergo
Sa di lottare per il giusto
Se il modo è giusto ha il dubbio
Ma non c'è dubbio che il senso del
Giusto è nel senso del gruppo (Giusto?)
Martino in azione si espone
Viene colpito all'addome laddove
Sente prima il rumore
Poi il bruciore del piombo nel cuore
La vista s'incrina tra i lampi
Rivede i suoi campi e la cascina
Tra i tanti sente ancora
Sua madre: "Martino, svegliati, è mattina!"
L'umore di brina si fonde all'odore
Di sangue e sudore poi le sirene
Un bagliore: Martino muore in poche ore
Sono poche persone a seguire
Il feretro: la famiglia, il pastore
Sui volti di alcuni non è per
La morte il dolore maggiore
La sua campagna si contorce mentre
Ne vede passare il corpo
Sembra pensare: "Io ti ho cresciuto forte
E tu torni da morto"
Là dove è sepolto ogni tomba
Si scalda d'un Sole accanito
E là Martino riposa protetto all'ombra
Del suo ciliegio fiorito
Oh, oh, come un brivido
Oh, oh, sentì un brivido
Oh, oh, come un brivido
Martino è libero, davvero libero mai
Oh, oh, come un brivido
Oh, oh, sentì un brivido
Oh, oh, come un brivido
Martino è libero, davvero libero mai