Rancore - Arlecchino testo (lyrics)

[Rancore - Arlecchino testo lyrics]

Lui non si arrampica tra i palazzi
Come se fosse un ragnetto
Non fa il fotografo, il giornalista
Poi va a difendere il ghetto
Non ha uno scheletro d'adamantio
Non c'è rigeneramento
Non ha né villa con maggiordomo
Né superpoteri da superuomo
Quando è sé stesso davvero non
Sa tenere un comportamento
E adesso che di fantastico non c'è niente
Si è sciolto anche il quartetto
E se la sera esce dopo cena
Non sa saltare da un tetto
Eppure è così veloce che
Puntualmente fa tardi all'appuntamento
Non vive nuvole d'oro
Non ha le stelle incise sul petto
Al primo palleggio che ha fatto a
Calcetto una pallonata sul setto
Per ogni canna una calamita
Naviga controvento
Sempre vittima dello spazio contro
I predatori del tempo
Non veste da scolaretta
Da repubblica marinara
Non ha costruttori che mettono in
Atto una macchina d'accessori
E non ha un guardaroba che varia
Ha costumi prodotti in Italia
Perché quando si arrabbia va oltre il verde
Assume tutti i colori

Ma com'è che si dice a Roma? "Pezza"
Ora sì l'ha capito
Perché è a forza di prendere pezze
Che la mamma gli ha fatto un vestito
Ora un'ombra si aggira a Venezia
Ha rubato alla corte dei diavoli
Se conosci una strada diversa, gondoliere
Portalo a Napoli
Un paese che è nato da tanti pezzi
Questo si era capito
Collegati nel tempo da un'aria che poi
Piano piano ogni pezza ha unito
Ora un'ombra si muove in Italia
Ha rubato fingendosi una parodia
Conosci una strada, secondaria
Gondoliere portalo via

Arriva vestito da spazzacamino
Poi ruba gli anelli quando fa l'inchino
Poi ciao, ciao, saluta
Arlecchino, ciao, ciao, saluta Arlecchino
Prima era tutto nero corvino
Poi rosso, amaranto poi verde e turchino
Poi ciao, ciao, saluta
Arlecchino, ciao, ciao, saluta Arlecchino
Roma, Napoli, Bergamo fino
A Firenze, Palermo, milano e Torino
Poi ciao, ciao, saluta
Arlecchino, ciao, ciao, saluta Arlecchino
Prima in tasca neanche un quattrino, dopo
Arriva e ruba il bottino
Scrive le rime sopra il
Taccuino, poi vi saluta, vi fa l'occhiolino
E poi ciao

Non diventa insetto, non rimane nel letto
Non fa colazione
E dentro lo Stige la madre ha
Sbagliato ha infilato soltanto il tallone
Non veste più largo
Il cavallo che aveva ce l'ha Pantalone
E il giro del mondo in ottanta giorni
L'ha fatto perché è un fattone
Come un barone non scenderà
Come un visconte si dimezzerà
Quando cliccò cercò su Virgilio trovò
Una finestra per l'aldilà
Ma bazzica sempre da solo all'inferno
E Gerusalemme non libererà
E dov'è papà quando la città crolla?
Non porta a nulla, ma la città crolla
E dov'è un amico che va sulla Luna
Dove il senno è chiuso dentro un'ampolla?
Non tiene certo dei dolci a casa
Se ha pareti di pastafrolla
Non vede più Silvia, Laura s'accolla
Poi con Francesca era un po' prematura
Prima di vendere l'anima al quadro non
Vide che era una caricatura
Lui non cerca il patto col diavolo se
È una rottura di cazzo eterna
E vive al limite tra un castello
Che vola e un mondo nell'entroterra
Ora un'ombra si muove in Italia
Ha rubato fingendosi una parodia
Conosci una strada, che sia secondaria
Gondoliere portalo via

Arriva vestito da spazzacamino
Poi ruba gli anelli quando fa l'inchino
Poi ciao, ciao, saluta
Arlecchino, ciao, ciao, saluta Arlecchino
Prima era tutto nero corvino
Poi rosso, amaranto poi verde e turchino
Poi ciao, ciao, saluta
Arlecchino, ciao, ciao, saluta Arlecchino
Roma, Napoli, Bergamo fino
A Firenze, Palermo, milano e Torino
Poi ciao, ciao, saluta
Arlecchino, ciao, ciao, saluta Arlecchino
Prima in tasca neanche un quattrino, dopo
Arriva e ruba il bottino
Scrive le rime sopra il
Taccuino, poi vi saluta, vi fa l'occhiolino
E poi ciao

Ciao
Poi vi saluta vi fa l'occhiolino e poi ciao
Ciao

Non ha figli né mogli che
Girano in mezzo ai papaveri
Ha pochi ricordi lui non sta tra girasoli
Fiori, mangiatori di fagioli, signori
Non ti urla davanti quando gli amici
Lo lasciano solo tra i fiordi
Non ha rettili che escono fuori dai
Fogli né palloncini coi cuori
Lui non vive una vita a puntini
Sdraiato sul fiume del divertimento
Anche quando c'è un ombra che lo aspetta
Non ti dà solo un bacio di fretta
Non è rivoluzione che allatterà il
Popolo solo col seno scoperto
Lui non fa colazione sull'erba
È da un po' che non vede una tetta
Anche senza vestire di un nero
Elegante lui vola usando l'ombrello
I filosofi della sua crew non lo
Portano giù né lo portano su
Lui non ha dei colori uniformi
Divisi precisi con un righello
Alla sua foto non applichi quattro colori
Ne servono molti di più
Non è luce in faccia che chiama il
Ragazzo nel buio alla sua vocazione
Non lo toccano neanche con un dito
Quando sta in fase di creazione
È per rompere questa realtà con la
Voce che squarcerà questa canzone
Non è vero che questo non è un rapper
Non è vero che è un'imitazione

Non è vero che è un'imitazione
Ciao, ciao saluta Arlecchino, ciao, ciao
Saluta Arlecchino
Non è vero che è un'imitazione
Ciao, ciao saluta Arlecchino, ciao, ciao
Saluta Arlecchino roma, Napoli, Bergamo fino
A Firenze, Palermo, milano e Torino
Poi ciao, ciao saluta Arlecchino, ciao, ciao
Saluta Arlecchino
Prima, in tasca neanche un quattrino, dopo
Arriva e ruba il bottino
Scrive le rime sopra il taccuino
Poi vi saluta vi fa l'occhiolino e poi ciao

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