Remmy - Il Pianista testo (lyrics)
[Remmy - Il Pianista testo lyrics]
Suonava mai il silenzio
Solo note distorte di pianoforte
Incastrate tra calce e cemento
E per quanto ogni suono venisse a galla
Fuggiva dalle dita come il
Volo di una farfalla
D'estate i pomeriggi assopiti e
I fiori avizziti
Solo un pazzo avrebbe letto di
Storie nei suoi spartiti
Erano cumuli di nube ed
Accordi come appassiti
Solo ricordi quasi svaniti
La conobbe che era autunno
Le foglie già rosse lui alla finestra
Lei spazzava le foglie già morte
Lo colpì il suo viso
Improvviso come la primavera
E danzò con le mani sulla tastiera
Parlò, ma senza parole, solo le note fatte
E scrisse delle gote sue
Come le accarezzasse
Lei ascoltò rapita quella musica che era pura
E dopo un'intera vita
Venne musica da quelle mura
Suona su quei tasti quello che
Non hanno gli altri
Perché un amore come questo non
È per tutti quanti
Sopra quei tasti bianchi e neri
Ho cantato i miei desideri più reconditi
A bassa voce come i segreti
Conservo tutto sai per quando finirà
Metteva in musica il suo corpo
Come fosse un'opera compiuta
Cantava poesia cruda e sapeva suonarla nuda
In quelle melodie, il rosa delle sue forme
Sulle corde la curva delle sue labbra rosse
Si bemolle lei si accomodò dentro quei
Suoni e nel riverbero
Scoprì note che non sapeva che esistessero
Pensò chi si nasconde dietro quelle
Mani che si flettono
Cerbero colui a cui tutti si genuflettono
In ogni partitura diamanti di ogni caratura
Cara musa
La musica non compra quella spazzatura
Vorrei adonarti il corpo d'oro
Adorarti come gli Dei
Vestiti al suolo, imparare tutti i tuoi nei
Lei non chiese
Si spogliò di ogni suo avere e indumento
Sulla pelle le mani come
Fosse lei lo strumento
E da quella stanza le sere
Solo l'amore che fece
Dalla sua bocca cremisi gemiti di piacere
Suona su quei tasti quello che
Non hanno gli altri
Perché un amore come questo non
È per tutti quanti
Sopra quei tasti bianchi e neri
Ho cantato i miei desideri più reconditi
A bassa voce come i segreti
Conservo tutto sai per quando finirà
Sbatte forte la porta poi lui stonò
Ricorda così la notte in cui lei andò
Perchè l'amore non vince e tutto svanisce
Pensò fosse perché forse anche
L'aria più dolce finisce
Maledetto il tempo che aveva premura
Di premere il grilletto senza la sicura
Non prima di strappargli dalle mani
La cosa più pura
Ed imprimere nel legno il suo
Nome in ogni venatura parlava di ogni tocco
Ogni singolo suono sporco
Di tutte quelle volte in cui
Ne ha sfiorato il corpo
Al cospetto di quella tastiera
Che sembrava una smorfia
Gli sorrideva storta
Chiuse il coperchio per l'ultima volta
"È cosi che si perde" pensò
Sfregando le sue mani fredde
E fu presto dicembre e forse partì
Forse sparì, ma più niente si seppe
Dal muro di quella stanza venne
Solo silenzio per sempre
Suona su quei tasti quello che
Non hanno gli altri
Perché un amore come questo non
È per tutti quanti
Sopra quei tasti bianchi e neri
Ho cantato i miei desideri più reconditi
A bassa voce come i segreti
Conservo tutto sai per quando finirà