Lanz Khan, Romanderground, Don Diegoh - Magnolia testo (lyrics)

[Lanz Khan, Romanderground, Don Diegoh - Magnolia testo lyrics]

Marco è un figlio di puttana
Ha scelto lui di fare grana
Ingrana sui sogni altrui vende
Per una collana compra il paradiso che ogni
Settimana ha in tasca
Gira col sorriso solo quando batte
Il dito sulla cassa
Marco ha la sua attività
Svolta di un eredità
Volta a compensare la presenza
Accanto che non ha
Vuole fare soldi per pagarsi
Lussi vitto e alloggi
Vuole farne molti il tempo è
D'oro dentro gli orologi
Logico che non c'è amore
Logico che non c'è cuore
Lui che c'ha la testa proiettata sul milione
Lascia le persone quando danno
E fanno solo fumo
Quando torna a casa muore perché sa
Che non ci sta nessuno
Marco è un figlio di puttana
C'è una voce che lo chiama
E tutti vogliono i suoi soldi
Come dentro a una texana
Ogni notte con le mani
Sporche dei suoi frutti
E la mattina dopo s'alza e lava
Le sue angosce con il footing

Ho fatto un sogno l'altra notte
Che è da brividi
Sui sogni che diventeranno gli incubi
Per quanto siamo piccoli
Vittime di antidoti agli antipodi
Di 'sto veleno
Poi mi so svegliato ed era tutto vero
Ho fatto un sogno l'altra notte
Che è da brividi
Sui sogni che diventeranno gli incubi
Per quanto siamo piccoli
Vittime di antidoti agli antipodi
Di 'sto veleno
Poi mi so svegliato ed era tutto vero

La vita è un sogno
Qualcuno in fondo l'ha cestinato
Non Antonio che sa bene quello
Per cui è destinato un canto angelicato
Una voce chiama "Entra in seminario"
Per lodare quello che Dio ha seminato
Legge sant'Agostino, Clemente Alessandrino
Tommaso D'Aquino
Annota riflessioni sul taccuino
Detesta i parrocchiani
Quei cristiani parruccati
Cerca l'ascesi sui monti
Nei monasteri arroccati
Sta in preghiera nel freddo d'inverno
Cristo l'unica salvezza in questo mondo
Tinto con note d'inferno
Acqua e pane raffermo
La privazione in onore del padre eterno
Il maligno qui non sta mai fermo
La carne è debole, fra', la carne è debole
L'animo è cedevole e il
Piacere dilettevole ma
Cilicio e disciplina non gli daranno perdono
E un giorno di gennaio lascia il
Corpo con un cappio al collo

Ho fatto un sogno l'altra notte
Che è da brividi
Sui sogni che diventeranno gli incubi
Per quanto siamo piccoli
Vittime di antidoti agli antipodi
Di 'sto veleno
Poi mi so svegliato ed era tutto vero
Ho fatto un sogno l'altra notte
Che è da brividi
Sui sogni che diventeranno gli incubi
Per quanto siamo piccoli
Vittime di antidoti agli antipodi
Di 'sto veleno
Poi mi so svegliato ed era tutto vero

Sento il racconto di una donna
Piange quando parla
Lo sguardo sul suo volto porta
Il segno del suo dramma
Sogna il ritorno alla sua terra
Ha voglia di baciarla
Dal giorno in cui è scappata
In fretta per abbandonarla si chiama Anna
A diciasette anni è già una mamma
Di due figli belli come il
Sole quando nasce l'alba vive con Omar
Un ragazzo in gamba che lavora
Fino a notte tarda
E sogna l'ora in cui potrà sposarla
Quattro anni dopo tutto cambia
Una condanna manda
Omar libero dentro una gabbia
Finché non lo ammazza
Un caccia che sorvola Gaza su una spiaggia
Scambia i figli d'Anna per soldati
Spara e non ne lascia traccia
Lei sconvolta scappa
Viaggia sopra a un treno buio
Che la porta a un campo di
Rifugio la sua nuova casba
Sono passati cinqunat'anni e ha
Ancora una speranza
Che sua nipote un giorno torni
A casa in Terra Santa

Ho fatto un sogno l'altra notte
Che è da brividi
Sui sogni che diventeranno gli incubi
Per quanto siamo piccoli
Vittime di antidoti agli antipodi
Di 'sto veleno
Poi mi so svegliato ed era tutto vero
Ho fatto un sogno l'altra notte
Che è da brividi
Sui sogni che diventeranno gli incubi
Per quanto siamo piccoli
Vittime di antidoti agli antipodi
Di 'sto veleno
Poi mi so svegliato ed era tutto vero

Un giorno lei gli ha detto: "Vattene via
Voglio stare sola"
E lui ha sperato di trovarla con
Un altro sotto le lenzuola
Perché saperla con un altro
Dentro un'altra storia
Avrebbe ucciso un pezzo di cuore
Che è freddo ancora
Un giorno il capo ha detto: "Grazie
Da oggi tu non lavori (Ciao)
Metto due
Tre spicci sul tuo conto e sei fuori
Ci dispiace ma tagliamo il reparto
E le sue mansioni perché non abbiamo né
Alternative né soluzioni"
Così poi lui si è messo
A cercare trovando niente
All'alba dei trent'anni è ritornato
Al call center ma quando si fa sabato prende
In mano il microfono
E grida per far esplodere il
Posto e tutta la gente
Lunedì, la vita chiede: "Vuoi
Combattere?" lui dice
"Sì", ma non sa più dove sbattere la testa
Di notte fuma gli incubi
Affacciato alla finestra
E al mattino stampa il suo
Curriculum e fa richiesta
Anna, Antonio e Marco hanno paura di sognare
Perché stare ad occhi aperti è
Come superare i limiti
E stanno tutti i giorni con
La faccia nel catrame
A sollevare le speranze con il
Cuore tra i bicipiti

Ho fatto un sogno l'altra notte
Che è da brividi
Sui sogni che diventeranno gli incubi
Per quanto siamo piccoli
Vittime di antidoti agli antipodi
Di 'sto veleno
Poi mi so svegliato ed era tutto vero
Ho fatto un sogno l'altra notte
Che è da brividi
Sui sogni che diventeranno gli incubi
Per quanto siamo piccoli
Vittime di antidoti agli antipodi
Di 'sto veleno
Poi mi so svegliato ed era tutto vero

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