Ultimo - La stazione dei ricordi testo (lyrics)
Ultimo [Niccolò Moriconi] Roma, Italy 🇮🇹
[Ultimo - La stazione dei ricordi testo lyrics]
Ho colpito a duro muso la vita e
Lo faccio da una vita intera
Non mi sento mai adatto
Questi contesti indifferenti
Rido, guardo i miei difetti
Come fossero perfetti
Avessi gli occhi di mio
Padre proverei a ragionare
Ma sono nato con la voglia di
Strafare e col bisogno di volare
Dicesti: "Chiudi gli occhi, non pensarci"
Ma quelli come me chiudono gli
Occhi solo per allontanarsi
Allontanarsi da che cosa
Che qui è sempre la stessa storia
Ti viene voglia di cambiare e cambia
Chi non c'è più ora
Ricordo notti in un parcheggio
Birre vuote sul cruscotto parlavamo sì
Ma senza aver mai pagato un conto
Noi siamo quelli senza scuse
Col passato in fiamme
Quelli che parlano con tutti
Ma non è niente di importante
Che le cose belle stanno
Dentro e meritano stelle siamo tutti Giusy
Cambia soltanto dentro a quale pelle
Potrei cantare per cent'anni
E direi le stesse cose
E non è monotonia, è il mio rifugio personale
Non chiedermi niente, questa sera si sta bene
Porta un po' dei tuoi ricordi
E dopo mescolali insieme
Vorrei parlare anche di lei
Ma senza esagerare
Che il cielo lì ci osserva e noi
Formiche in pasto a un mondo cane
Poi ti bastan due occhi
Azzurri e ritorna tutto ritorna il cuore
Al suo posto dove c'è calore
Avevo voglia di cantare ma solo
Ciò che avevo dentro
Sento che tanto più mi sento vuoto
E tanto più mi riempio dentro
Ricordo lì in terrazza, quinto piano
Sopra tutti
Passare notti dentro stanze in cui
Non vedi bene tutti
E con la mano, e con la mano
E con la mano sposti il fumo
Che ti bruci gli occhi
Sentirsi ultimi ma sorridere che
È passato pure oggi mamma, mamma, mamma
Ti ho deluso tante volte e non è vittimismo
T'ho vista piangere e maledico il giorno
In cui non m'hai più visto
Quando tornavi dal lavoro e
C'era quel silenzio
E i professori che ti urlavano:
"Suo figlio è marcio dentro"
Ma che ne sanno loro, che ne sanno tutti
Io la mia vita l'ho vissuta
Solo attraverso i miei gusti
E pagherò un conto tra dieci anni
O forse anche domani
Ma vince chi si sveglia, vive, muore e spera
Sempre dentro le sue mani