Fu Kyodo, Murubutu - Paradiso Perduto testo (lyrics)

[Fu Kyodo, Murubutu - Paradiso Perduto testo lyrics]

Fili, fili di parole per tornare indietro
Risalire a te

Sei ciò che sono, sono stato e sarò sempre
Dolce vuoto colma abissi
Ma l'eclissi brucia le ombre e mi nasconde
Ciò che ti promisi e dissi
Ho gli occhi fissi sui miei passi
Le mie impronte polaroid parlano di noi
Sole e Luna, non esiste la sfortuna
Solo strane coincidenze, direzioni, ellissi
Traiettorie di pianeti
Noi sdraiati sopra l'erba
Coi pensieri come panni al vento
Ti rincorro per le vie del centro
Col tuo respiro dentro come quando scrissi
I nostri nomi sulla quercia
Nei giardini degli Dei
Sublimi gli echi d'una voce sola ora distante
Dalla cruna stretta
Nodi in gola strisciando sul fondo
Per trovar la vetta
Sprecai nettare d'ambrosia per averti
Perderti per possederti
Breve l'estasi che vissi
Nudo fui rapito dal dolore che m'ha partorito
In bocca ancora il gusto
Acerbo del frutto proibito

Come ti muovi, come risuoni
Come risuona il mio cuore tra i poli
Come ogni picco di luce completa il
Suo giro nel fuoco dei soli
Come mi guardi, come mi scaldi
Come componi l'insieme di parti
Come ritorni a te stessa salendo le
Scale composte dai palmi degli altri
E io che ti cercavo fra i
Tigli, tra i gigli dei campi
I canti e gli zirli
Cercavo un accesso al tuo mondo complesso
E inseguendo il tuo senso coglievo me stesso
(Sì, sì, sì)
Come mi ascolti, quando mi scorgi
Come risuona il mio cuore nei polsi
Come trascini i miei occhi nel
Piccolo limbo dei baci nascosti
Come mi vedi, come mi neghi
Come mi sfuggi abbattendo i pianeti
Ed era da subito un dedalo d'iridi
Quando dicevi "Tu mi completi"
E io che ti sentivo fra i trilli
I profili dei lampi e le danze dei cirri
Cercavo l'ingresso al tuo estro più intenso
E cogliendone il nesso coglievo me stesso
Qui adesso

Fili di parole feeling fra gli amanti
Tratti femminili fra i ritratti dei viandanti
L'armonia dei musicanti
Nostalgia dei sogni infranti al suolo
Noi stesi sulla sabbia
Il faro illumina le navi
Onde si infrangono sul molo
Il fuoco dei falò che sale
Per l'ebbrezza nel crogiuolo
Ed arde senza fiamma fra le gocce di rugiada
Brezza elettrica che in riva al mare
Spazza via le nostre immagini
Riflesse per potersi riabbracciare

Ed era la strada perlata, lastricata di giada
Più splendente degli ori della regina di Saba
E il mio cuore esalava
Lava nell'area assolata
E volteggiava nell'aria calda come
I fili di rafia e lei era tutto il sentire
Il mio limes sottile
La mia Beatrice incorporea verso la
Nuova aurora a venire
La cicatrice di gloria che racconta la fine
E mi ricorda a memoria la
Storia della nostra stessa matrice

Camminando in bilico sul filo del
Rasoio senza mai voltarsi
Perdersi per ritrovarsi ed incontrarsi
Riconoscersi fra gli altri, fra gli astri
Fra sguardi (Sì)
Fra battiti d'ali di cuor di ciglia ed attimi
Dettagli magici, fra luci ed ombre
Nel tuo sguardo metallo che fonde
Sulla strada secca aroma
Ambrato e sconosciuto
Sei la porta stretta, suono acuto
La via del ritorno per il
Paradiso che ho perduto

Fili, fili di parole fili

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