Kento - All'Orizzonte testo (lyrics)
[Kento - All'Orizzonte testo lyrics]
Una famiglia che lottava a far
Quadrare il conto in banca
E imparo appena a parlare per salutare
Emigriamo prima della prima elementare
E prima spiagge e gabbiani vento e risacca
E poi il rumore delle fabbriche
E la pioggia sulla giacca
A 5 anni o forse meno è già un segreto
Che partivo già pensando a tornare indietro
Anche se avevo altri parenti in alta Italia
In Svizzera nel Canada in
Argentina e Australia
Sangue del mio sangue che
È sparso sull'atlante
Ancora oggi odio chi disprezza l'emigrante
E ripensandoci poteva andarmi peggio
Ma mamma ha vinto il concorso
E si torna a Reggio
Come la pioggia riporta alla fonte il fiume
La casa è dov'è il cuore e
Non è un luogo comune!
Ho gli occhi all'orizzonte fin
Da quando ero bambino
Mio padre mi diceva parole che non capivo
Lo capisco adesso perchè adesso
Il mio destino
Sono io che lo scrivo! sono io che lo scrivo!
Ho gli occhi all'orizzonte fin
Da quando ero bambino
Mio padre mi diceva parole che non capivo
Lo capisco adesso perchè adesso ciò che vivo
Mi dà un nuovo motivo per ogni nuovo respiro!
Crescendo raggiungevo qualche
Piccola vittoria
A scuola ero il migliore in Italiano e Storia
Le prime borse di studio messe alla posta
A centomila a centomila che il futuro costa
E dopo era la vita di un ragazzo calabrese
Di botte non ne ho date più
Di quante ne abbia prese
A 15 anni gridavo la vita è mia
Scontri piazza fasci manganelli e polizia
E ho visto sangue per terra
E pistole a scuola
Amici del pallone uccisi per mezza parola
E ho visto gente cambiare cognome e accento
Ma il posto da cui provengono resta dentro
Ed i mafiosi sui muri della città
Non dicono DC ma Casa delle libertà
'95 qua la storia non migliora
Ho diciott'anni faccio le valigie
E parto ancora!
Ho gli occhi all'orizzonte fin
Da quando ero bambino
Mio padre mi diceva parole che non capivo
Lo capisco adesso perchè adesso
Il mio destino
Sono io che lo scrivo! sono io che lo scrivo!
Ho gli occhi all'orizzonte fin
Da quando ero bambino
Mio padre mi diceva parole che non capivo
Lo capisco adesso perchè adesso ciò che vivo
Mi dà un nuovo motivo per ogni nuovo respiro!
E mi ritrovo a Roma io ragazzo di provincia
Tra l'università e un millennio che comincia
Intanto mille palchi mille fatti mille scazzi
E continuavo a cercare il mare
In mezzo ai palazzi
Lavoro da precario ben oltre l'orario
Scrivevo ma le rime non pagavano il salario
E adesso sono grande ho un mutuo sulle spalle
E nessun capitale se non cervello e palle
Guardo lo specchio a Novembre sono 31
E non ho mai fatto una
Striscia nè sparato a nessuno
Ho varie cicatrici e ricordi infelici
Ma un sole ben più forte nelle radici
E non sono dalla parte dei vincenti
Ma conosco il mio futuro ed
I suoi occhi verdi ed ho molte più favole
Che lacrime da scrivere
Se lei mi sorride non mi resta che viverle!
Ho gli occhi all'orizzonte fin
Da quando ero bambino
Mio padre mi diceva parole che non capivo
Lo capisco adesso perchè adesso
Il mio destino
Sono io che lo scrivo! sono io che lo scrivo!
Ho gli occhi all'orizzonte fin
Da quando ero bambino
Mio padre mi diceva parole che non capivo
Lo capisco adesso perchè adesso ciò che vivo
Mi dà un nuovo motivo per ogni nuovo respiro!