Think’d, Matteo d’Ingeo, Gianni Porta, Caparezza - Fitta - Sensibilizzazione: Tentativo II testo (lyrics)

[Think’d, Matteo d’Ingeo, Gianni Porta, Caparezza - Fitta - Sensibilizzazione: Tentativo II testo lyrics]

Dopo il primo capitolo: risultati pochi
Critiche di qua, apprezzamenti di là
Il resto i soliti indifferenti ignoti
Sarà che forse dovrei provare meno odio
O sarà che se non fai un
Video qua non ti ascoltano proprio
Io faccio musica, non cinema
 e se anche mi vedessi in camera è
Realtà pura e in prima linea
Tro Troppa ipocrisia libera su
Ogni cittadina testata
Giornalistica la loro informazione è effimera
Hai tutto sotto gli occhi e non vuoi vedere
Ma è tutto a posto, non preoccuparti
Lascia fare
Devi fidarti, sono qui per aiutarti
Difatti fanno il cazzo che gli pare
Per di più con i tuoi soldi (’stardi)
Costruiscono parchi e non li aprono
E completano il lavoro lasciando
Pure che li distruggano
Inoltre, ce-cerchi lavoro stabile? Raccogli
Un po’ di
Frutta, il gazebo te lo danno loro
Basta chiedere

Mattoni su mattoni, rifiuti delle
Lame nelle lame
Gioielli comuni regalati ai privati
Cinema e gallerie per un lavoro a brandelli
Nel paese sofferente di liberi spazi
E niente futuro per giovani e famiglie
Serve una grande opera
Una bandiera per chi non ha voce
Combattenti a mani nude contro
Egoismi e mode passeggere
Per tornare a navigare
Pronte le scialuppe a caricare chi
Affoga nel deserto dell’indifferenza
Del "si salvi chi può", del "tengo famiglia"
Ragione e sentimenti, scienza e coscienza
Esistere vuol dire scegliersi sempre
La propria barca

Fondamentalmente, la situazione non è
Per nulla confortante
Si cerca di scuotere, ma niente
È sconcertante posso entrare nella mente di
Molta gente qui presente:
"E ’stu scem’ chi cazz’ è?" "Ma di
Cosa parla?" "Ma come si permette!"
Sono un normale cittadino votante
Che utilizza ancora la libertà di parola
Quella ci è rimasta, fortunatamente
Evidentemente, preferisci zittire
E riscuotere
In parole povere: può piovere frequentemente
Ma non per sempre
Il giorno che chiuderemo gli ombrelli
Toglieremo alla famiglia i gioielli e vi
Faremo il culo a brandelli
Qua-Quanto siete belli! Vi credete
Pure esperti culturalmente
Ma continuate a far profumare la
Merda della fondazione Valente
Questa è mafia non ci
Credi? Chiedi a Borsellino
O meglio, per fare prima
Chiedetelo al vostro amato Pino
Chie-Chiedetelo all’assassino di Carnicella
E al suo pianto vero come un’ancora a galla

Nella città del mercato diffuso
L’abuso è diffuso e il voto di
Scambio è sempre il più amato
Le bombe illuminano la notte
E uccidono il mare
I giovani partono, e si rottamano le barche
Gli anziani, sulla banchina
Cercano il tramonto nell’orizzonte
Abusato e violentato
Nella città disinformata
La macchina del fango
Travolge il sogno del riscatto
E la cultura mafiosa vuole ancora governare
È vero: non sono mostri, sono solo nostri

Ok, ok, continuo
A-Allineo versi con tematiche locali attuali
Per non farti sentire estraneo
Ma non attenuo estremizzazioni
Come mio solito sarò anche poco positivo
Ma preferisco essere propositivo
Navigo in acque pericolose
Abbasso la cresta
Se la coerenza sta in ’sti
Giovani democratici di destra
La mia è politica anti-liberista, e non sono
Né di sinistra né
Comunista, sono anti-fascista
Schiaffatelo in testa (capito?)
La-La differenza sta in
Questo divario preciso:
Tu filosofia da "Ciao, bella!"
Io filosofia da "ciao bella" invertito
Ti invito al mio progetto, fìdati
Non puoi mancare:
Giò Madonnari sull’asfalto fresco sotto
La villa dell’assessore
Sensibilizzazione: tentativo secondo
Qua non si molla vado avanti ben
Oltre il vostro classico chiacchierare
Brava Molfetta, continua a far finta di nulla
Io continuo a far finta che tu
Non faccia finta di nulla
Quindi lasciami fare

Che fitta allo stomaco
Il re è lì, e il mare lungo e il lungomare
Rally: sfrecciano burberi e Barbie
Lounge bar, barbarie, non un’anima che fiata
Ma quante arie che fitta allo stomaco
Nessuno ai concerti, migliaia alle giostre
La Madonna, con l’oro addosso
Addosso a loro, e pensano che sia fiera
Io penso che siano fiere
Inghiottite da un vuoto che non cambi
Mi aggrappo ad un voto che non scambi
Ma che fitta allo stomaco città dormitorio
Non una cameretta: una camerata
Il sogno di un camerata, non il mio
Io mi sento in guerra quando non trovo pace
Perché amo Melphicta, perché odio Melphicta
Perché ho Melphicta… allo stomaco

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