Uochi Toki - Al Azif testo (lyrics)

[Uochi Toki - Al Azif testo lyrics]

Dall'alto di questa collina
Si vede una parte di mondo spazzata
Da un vento brezzico, tersata
Da un cielo azzurrico
Terre coperte dall’incontro tra macchia
Mediterranea e le
Piccole foreste di quercie solcate dal passo
Del cinghiale dall'alto di queste colline
Si vedono il mare le case e gli
Alberghi ritmicamente alterni a campi rigati
Aggregati
Urbani progettati in fretta, schiacciati
Da un cielo enorme, nei sulla
Schiena di una terra che dorme
L’abitante indaffarato nelle norme
Non riesce nemmeno a constatare il potenziale
Entusiastico della città che sale
L’affare, il coinvolgimento
L’attualità ed il conseguente percepire la
Qualità della vita come meglio o peggio
Rimangono un segmento accerchiato


Dagli sciami, nuvole di dettagli più diffusi
Degli esseri umani

Negli alveari di Apis Mellifera si perde
L’ardire dell’individualismo, ma
Senza inaridire
Si sfocia nel concetto di superorganismo
E l’ape come un organo, lo sciame come un
Corpo puoi ridere o avere da ridire, sì
Finché non ti abbandoni al
Fascino di uno sciame insorto, che oscura il
Cielo con un oscuro rombo sordo
E l’uomo fugge non appena sente
Il ronzio, atterrito dalla
Cecità sua propria
Imperterrito nello scambiare
Una vespa per ape, un
Calabrone con una xylocopa
La tettigonia con la locusta migratoria
Che è ancora più evoluta
Ancora più volubile: passa parte della
Vita nello sciame
Parte della vita in solitudine e
Vista una non le hai viste tutte
Perché se così fosse avresti idea di
Cosa sia un vento di locuste
Che devasta le colture
Tempesta di membrane e scatti
Di piccole leve supreme, che
Non potremmo mai osservare
Alle nostre latitudini, con le nostre
Attitudini ad abitare in distese
Urbane, case agglomerate
Al sicuro dagli insetti

Falso è un’impressione che
Ti danno l’asfalto, il non poter
Posare lo sguardo se non su di un palazzo
La sporadicità di qualche parco
Di città il fatto
Di far parte di una comunità
Alle zanzare non interessa
Diventano più forti ogni
Estate che passa, senza bisogno di andare
In palestra - no, aspetta
Una palestra per zanzare? - solo grazie
A qualcuno che le disinfesta, non esiste
Una contromisura che sia efficace
Che non sia tossica anche per l’uomo
E nonostante facciano
Di tutto per farsi notare, infastidendoti
Invadendoti gli ambienti
Che ritenevi erroneamente sterili
Tu continui a non
Interessarti dei fenomeni naturali
Di casa tua
Preferisci la speranza di salvezza
Data da uno
Zampirone, da un repellente in bomboletta
Da un’allerta del comune

Dammi retta
L’ho imparato abitando qualche anno lungo il
Fiume, si fa prima a sopportare le zanzare
A sopportare le punture e si aprono
Le porte alle differenze tra scutigere
E scolopendre, la prima
Più comune, orticante, si
Muove velocissima, ha zampe come antenne, la
Seconda è un grosso verme segmentato che
Sarebbe meglio fosse lasciato in pace
Combatte a morte con esemplari
Della sua stessa specie

L’importanza delle differenze mi
Permette di convivere con i ragni o meglio
Con quasi tutti
Tegenaria! Ci incontriamo ancora
Dunque! Vediamo quanto sono veloci le tue
Zampe, se sai correre veloce
Più di questa scopa
Se riesci ad impressionarmi ancora
A darmi pelle
D’oca come la volta scorsa! Eccoti! Da
Morta rattrappita non mi sembri così grande
Chissà cosa farei con una migale
Un giorno potrò vincere il
Senso dello schifo alieno
Ereditato e comportandomi come se in mezzo
Agli artopodi ci fossi nato e sempre stato:
Con aracnidi giganti agli
Angoli delle camere
Gli scorpioni sul computer che mi dicono
"salute", con le file di formiche
Che si servono dalla dispensa
Le vespe che mi inseguono in massa quando
Vado a fare la spesa, e perché no
Mangiare qualche
Cavalletta fritta in pastella, qualche
Grossa larva iperproteica
Senza che passi per una moda esotica
Voglio che gli insetti mi addomestichino

Quello che voglio dire in questo pezzo è
Ho capito che
Degli insetti non ve ne può fregare di meno
Ma
Loro sono tanti, sparsi ovunque sulla terra
Mentre i senzienti
Cosiddetti fanno cose importantissime se
Faccio attenzione al margine
Esso poi diventa centro?

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