Uochi Toki - Lo spadaccino testo (lyrics)

[Uochi Toki - Lo spadaccino testo lyrics]

Le mie armi sono i rami, i
Marmi, i fanghi, il silicio, i salti
Gravitazionali, i discorsi degli animali
L’immedesimazione transfert
Controllata, il cielo non rettangolare
La fuliggine con cui
Disegno circoli in terra che
Mi concentrano, i tamburi
I simboli di battaglia che non
Spaventano, gli spigoli, sui quali cadi tu
Per sbaglio per volontà dei cadenti
I miei ricordi di cocci rotti con
Sopra scritto il mio nome dagli ostracisti
Le mie spade, che vogliono solo tagliarti
E non
Punirti, i magnetismi dell’acciaio damascato
Per la tua
Carne, la tua gola, il tuo sangue
Non seguono volontà velleitarie: sono legami
Senza giudizio, senza artificio
Vendicativo, presenza disdetta a
Fondo di fino, compendio
Di tagli inflitti da terzi
Infliggiti un taglio
Con le tue stesse mani: è riconoscibile
Incide di critiche le tue volontà implicite

Per quanti nemici possiate voi
Lasciare a terra, non sarete mai soddisfatti

I miei nemici non mi temono
Non mi tengono in
Considerazione, perché tossisco
In continuazione
Perché non do un’impressione
Perché porto la spada e il
Bastone invece di coltelli
E pistole ho un colorito pallido: potrei
Morire da un momento all'altro
Perché combatto da
Malato la mia forza non sta nel
Fisico, perché sono tisico dalla nascita
Mentre il mio nemico è cinico
Per difendersi dalla crescita la
Mia strada è più forte della tua: io vado
Verso, tu resti immerso nei racconti che ti
Fai prima di sbattermi a terra, e
Di vedermi sanguinare dalla
Bocca stupido! Non sono i pugni che mi tiri
O la paura che m’incuti a
Farmi sanguinare ogni due
Minuti: sono i miei polmoni a
Non funzionare bene il mio legame è che per
Farti capire sono disposto
A morire e tu? Hai rimpianti?
Capisci che non sei
Niente? Capisci che per quanto
Tu infliggessi colpi
Io morirei autonomamente?

Negatelo a parole, ma se il
Vostro avversario prova paura
Siete voi ad avergliela trasmessa

La mia velocità è pari solo alla solidità
Della tua lentezza, che sia metaforica
Oppure forica la mia spada
È terapeutica il combattimento
È una operazione chirurgica che tu vinca
O perda non m’interessa: la mia
V non è "vendetta"
È "invece" chi lo capisce
Stabilisce l’obiettivo nei percorsi e
Non nei risultati
Decretati oggettivi dai coatti, dai violenti
Dagli spavaldi, da coloro che vincono
Non con le tecniche, ma spaventandoti
E sopraffacendoti infiniti aneddoti
Sulla legge dei più forti… Beh
Che non sanno leggere e
Che comunque sono morti
Portatori delle idee più leggere
Li sconfiggo con la spada nel fodero
Guardandoli soffrire di
Malattie veneree vengo dal paese
Delle nuvole nere
Nel quale vendicarsi vuol dire fuggire
Dove se giungete in gruppo
Con le spade sguainate
A casa vostra non ci tornate rimanete vittime
Della pochezza delle vostre intenzioni
Mal strutturate restate quindi
Con me a combattere:
Potreste imparare qualcosa

L’onore non esiste
È un altro dogma inaccettabile
Che nasconde la
Pigrizia nel non voler accettare la morte
(morte! morte) e la mia spada è questa:
Posso morire ora, o adesso, oppure ora
Oppure adesso devo solo ricordarmelo

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