Uochi Toki - Le città testo (lyrics)

[Uochi Toki - Le città testo lyrics]

Voghera è una città
Comunemente detta trascurabile
Solo che io riesco a
Distinguere il suo livello
Di insignificanza dalle altre città di eguale
Insignificanza in questo luogo abbiamo
Trascorso gli anni
Del liceo e oltre senza le cosiddette
Possibilità che una grande città
Offre, senza lamentarci
Senza l’aspirazione di spostarci a tutti
I costi in agglomerati urbani
Più grandi per sancire un
Crescere fittizio i nostri
Coetanei pretendevano dei
Subitanei momentanei motivi di distrazione
Ci
Trattavano come buffi estranei quando non ci
Dimostravano simultanei negli ambienti
Nei discorsi
Nel prendere parte a tutto noi sapevamo
Che il loro tutto per noi
Era sempre una parte del tutto
A sedici anni sapevo già
Che la soluzione della mia inerzia
Non l’avrei trovata in
Una città più grande siamo
Sempre stati distaccati, ci
Siamo sempre fatti i cazzi nostri
Vagando a piedi
Per gli spazi che, oltre ad essere vissuti
Venivano osservati sottolineavamo un gap
Già esistente fra
Noi e una città come tante altre

Pancarana è un sintetico esempio
Di paese bagnato
Dal fiume: esistono solo i campi, la
Mia casa, la mia ex-camera da letto se
Non vuoi parlare con gli umani
Vai a Pancarana: l’unico momento
Di coralità con
Gli abitanti è quando succedono disastri il
Fiume esonda, e lì altro
Che problemi di socialità
Altro che droga, polizia
Manifestazioni, conflitti musicali
Lì si rischia di perdere la
Casa e ci sono dei ragni enormi
Che quando lo dico
Nessuno ci crede: solo Damiano
Ne ha visto uno, una volta

"…per la propria esigenza
Ci sono dei soggetti che possono dormire
…nel manuale ce ne sono
…da, da dirci, da raccontarci
…uno nove nove sette, l’Hip-Hop con le tette
Non… …la tua mente è già in
Mio controllo, accendo il motore, lo sai
…smazzo di assorbenti
…sono pronto per il decollo, ti condurrò
…qualcuno ti lancerebbe una pizza rovente in
Faccia per ogni tua risposta esatta…"
Milano è la città dove sono nato
Alla quale non appartengo per niente
Nemmeno nelle frequenti volte in cui
Torno in questo luogo spoglio
Ed impassibile
Nel quale anche la pretenziosità perde
Il suo significato dietro
Ogni edificio ci sono i dubbi
Sul perché sia stato progettato
Oppure i furbi che inseriscono
Costruzioni sottili in spazi
Febbrili per rendersi invisibili
Dietro mille iniziative
Tutte uguali si possono vedere
I vuoti cosmici
Degli abitanti imperterriti nel tentativo di
Dimostrare che esistono degli ideali, nei
Tentativi di risultare propositivi
Per poi fallire coscientemente davanti
Alla potenza dei
Vuoti spinti caratteristici degli
Ambienti pieni di
Propositi avveneristici ci sono
Tuttavia molte persone
Che sanno quale sia lo spirito
Di questa città, e che lo
Interpretano con la sufficienza
La sbarrata emozionalità per questo
Vado a Milano quando
Voglio ristabilire la mia
Tranquilla freddezza, la mia voglia di
Niente: Milano è un interessante
Punto di partenza
Pieno di cose non iniziate
Ed extracomunitari global disillusi

Tortona è uguale a Voghera, solo che la
Gente è un tantinello più sgamata, e
C’è una pasticceria che fa degli ottimi baci
Di dama in più c’è Fabio
Un ragazzo che conosciamo, il
Quale involontariamente, incoscientemente
È sempre riuscito a influenzare in
Modo consistente la vita della gente intorno
A lui non è proprio carismatico
È che ti viene automatico dargli retta

Bologna mi piace solo perché c’è
Un sacco di gente con cui litigare e tante
Costruzioni da osservare
Odio la multi-identità che questa
Città si porta dietro
Odio la sua tradizione
Di libertà conservante
Odio la gente non autoctona
Cioè la maggior parte
Vedo flussi di gente come fiotti di
Sangue da ogni parte: risalgo la corrente per
Capire da dove parte questo flusso
Umano che mi coinvolge come un davanzale in
Marmo mi adatto nella misura in cui
Mi permetto di andare in giro ed
Osservare come animali questi esemplari di
Umani, studentesse fuori sede
Ed universitari inconsciamente
Ipocriti in cerca di prede
E di un passato da raccontare
E poi la ritualità
Di questo luogo influenza solo
Colui che ci crede, colui che
Non vede la data di
Scadenza sul ricambio generazionale
Rischiando di trovarsi in
Una città, in un locale pieno
Di gente di passaggio
Facendo finta di non stare invecchiando solo
I veri duri possono abitare a
Bologna, sfruttando la corrente
Del divertimento
Alternativo con il giusto peso
Negli occhi una città non può
Essere solo università, slogan
Ebbrezza e ragazze guardate meglio!

A Montelupo c’è una casa che a
Volte diventa grande come un paese

A Riccione ci sono un
Sacco di cose interessanti
Ma noi ci andiamo solo per beccare Damiano
Il quale non è interessante e cita i
Miei scritti per canzonarmi ti ho fregato
Damiano!

…Cesano Maderno

Considerare la città di Nettuno
Un luogo balneare
È banale conosciamo i suoi abitanti
Più interi che si destreggiano fra ambienti
Sociali diversi, piani regolatori
Abusivi disconnessi
Organizzazione di crimini più o
Meno densi, organizzazione di eventi, gente
Dinamica piena di iniziative
Molte delle quali dannose per le
Altre persone
Ma va bene! Tutti si conoscono:
È difficile farsi i cazzi propri
O mantenere nascosto qualche
Affare losco quelli
Che ci riescono sono anche
Quelli che si salvano dalle calamità
Sociali che accadono in
Posti come questo, dove la
Gente si ritrova all'aperto
Senza necessario bisogno di un luogo
D’incontro ufficiale o di
Un locale dove marcire puoi uscire
A qualsiasi ora per
Comprare da mangiare: si tratta
Di gente primordiale
Che non oserebbe mai negare
Il diritto a nutrirsi ambienti in cui
Sembra quasi illecito non essere maschilisti
Dove però ci sono molti
Individui partecipi pronti
A capirti anche se sono evidenti
Dei gap socio-culturali nettuno è
Più cosmopolita di Roma, e
Meno pulita di Genova, e ci abiterei fisso

Alla fine, finisco sempre in
Queste città vuote, tutte
Uguali: chissà come mai?
Abito ad Alessandria
Dove manca una vera e propria
Forza d’identità
Che però è presente e si sente nei piccoli
Paesi del territorio circostante
In circostanze
Difensive antiche, le campagne
Le colline decidettero di costruire
Un luogo nuovo
Dove trasferire e accentrare il commercio
E il potere territoriale: per
Questo è ancora vivo l’orgoglio proprio
Di ogni piccolo paesino
Per questo a prima vista
Puoi definire rozzo ogni
Abitante alessandrino la
Campagna vince: lo puoi evincere anche
Dall’urbanistica improbabile
Da qualche confluenza stradale
Difficile, dalla tolleranza del vigile
Dall’abitudine degli abitanti a trattare le
Persone dalle mani giganti che
Lavorano nei campi piazze grandi
Le iniziative culturali sono pressoché
Insignificanti, anzi
Decisamente sottostanti alle considerevoli
Sagre di paese
Tutto questo conferisce alla popolazione
Una curiosa tolleranza per
Chi arriva in Alessandria tanto
È un ricettacolo
Una macedonia di personaggi sconvenienti a
Loro modi tutti diversi ecco
Perché si chiama Alessandria: perché
Ricorda la gloriosa città
Ellenica piena di influenze
Culturali differenti! Che
Cazzata studio il territorio:
Geografia storica, geografia
Personica sono una persona vuota: per questo
Mi riempio della vita degli altri, in
Modo da essere tutti se
Eliminassi gli abitanti
Di una qualsiasi città potrei rimpiazzarli
Tutti da solo ho bisogno di spazio
E non chiedermi di dove sono
Perché vuoi solo risposte brevi

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