Cranio Randagio, William Pascal - Capodogli testo (lyrics)

[Cranio Randagio, William Pascal - Capodogli testo lyrics]

Siamo Capodogli animali giganti
In questo mare di merda

Suono fresco o troppo complesso
Mi sento al fresco in questo contesto (già)
Scrivo di me in un testo
Dove leggono un me diverso
Come fare per farsi capire da questo porcile
Che pensa a poltrire per ore
Televisione, telecomando, birrone
Televotando il migliore
Chi? Giusta questione
Io vedo pecore in processione
Alla ricerca di un cane pastore
Ma costrette a mettere a capo un caprone
Mi sento un disastro 747 Tenerife
E la mia testa è un set di dinamite
Dove setto sfide qui dove mi sento il leader
Ministro delle idee e senatore del sublime
Ribaltando il regime
E forte del mio orgoglio


Di cui poi mi spoglio
Un cervello di sette chili ostili: capodoglio
Sono sulle mie traccie ma li
Becco col mio sonar il volermi è la riprova
Che ho i pensieri più in voga
Io esploratore: Ambrogio Fogar
Sfoggio roba nuova sconcertando la nazione
Come un dilatatore a una vecchia signora

Cresciuto coi mattoni, loro con i fiori
Ma se l'amore è casa farò una città
Dove potrei lasciare stare i miei neuroni
Perché la gente non sarebbe ciò che ha
Noi siamo quella fetta di persone strane
Che s'innamora di un cane
Che odia questa umanità
Quei pochi pezzeti di pane nel sacchetto
Siamo quel sapore secco
Ma costante di felicità

Siamo emergenti persi in alto mare
Come cavalli versi da domare
Onde cristalline metto in lista rime
Bombe Listerine io più Cranio fine che dire
Il mondo ti deprime da programma
Non lo cambi con i soldi che t'ha dato mamma
Io non ho mai abbandonato l'arma
La mia penna è la mia storia
Non puoi cantarla non puoi cambiarla
E se vuoi spezzarla prima impara e prova a
Passare sulla mia salma
Sono ancora in grado a guardare
Dentro al mio karma
Sono ancora bravo ma forse ho perso la calma
L'ansia e la distanza dentro l'acqua buia
Chiusa in gattabuia
Sirene che intonano l'alleluia
Mentre sogno il domani non mi
Ricordo cosa ho fatto ieri
Guardo in alto i cieli lontano da bracconieri

Cresciuto coi mattoni loro con i fiori
Ma se l'amore è casa farò una città
Dove potrei lasciare stare i miei neuroni
Perché la gente non sarebbe ciò che ha
Noi siamo quella fetta di persone strane
Che s'innamora di un cane
Che odia questa umanità
Quei pochi pezzeti di pane nel sacchetto
Siamo quel sapore secco
Ma costante di felicità

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