Sacre Scuole - Tempo Critico testo (lyrics)

[Sacre Scuole - Tempo Critico testo lyrics]

Chiudendo gli occhi mi vedo
Seduto ad un tavolo
Stringendo penne di sangue
Sto scrivendo un nuovo capitolo
Del libro il cui titolo ricorderà la
Mia vita chiamando il mio nome
Sarà lo specchio di ogni scelta che ho
Fatto e di ogni mia decisione
Pagine bianche si apriranno e solo
Io potrò leggerle per correggere
Ciò che da solo continuo a sorreggere
Il peso di una vita che mi ha cresciuto
Da cui i miei figli apprenderanno ciò che ho
Visto e tutto ciò che ho vissuto
Minuto dopo minuto
Racconterà di chi ha nuotato in un mare
Di sputo e ne è uscito pulito
Sarà un libro proibito
Che narra di chi seguiva l'eccesso
Un solitario in cui io al banco
Ed il giocatore me stesso

Uso il microfono come il
Bastone un rabdomante
Memorie da qualche parte in
Terre morte la sorgente
Ho la mente solcata d'impronte
Vorrei calcarle nuovamente ma sono
Svanite nel presente
Guardo attraverso me stesso trapassato
Da una ferita
La vita fuma una siga infinita
Traccia futuri a matita
Sconfiggi un uomo per essere
Un uomo nel senso della sfida oppure avrai
Perso: missione fallita
Un occhio e mezzo più un terzo
E rivedo ciò che ho vissuto
Battuto ma non sto muto e mi
Alzerò ogni volta che sarò caduto
Questo è per chi è stato sconfitto
Anch'io di fatto ora scappo
Da flashback contundenti che
Mi hanno trafitto

La visione di un passato tempo critico
Che è stato il mio passato prossimo
La visione di un passato tempo critico
Che è stato il mio passato prossimo
La visione di un passato tempo critico
Che è stato il mio passato prossimo
La visione di un passato tempo critico
Che è stato il mio passato prossimo

Accusato di paure immaginarie
Testimone marginale ho visto cose che voi
Umani non potreste immaginare
Sorseggio calici pieni di tristezza
E piango occhi come lacrime
Di incredibile compattezza
Ho già vissuto il passato
Da voi chiamato futuro
Tra qualche secolo ho visto il
Cielo spalancarsi e tracciarsi nell'oscuro
Un ponte d'ombre sospeso come il fiato
Pochi sono al sicuro
Perché avrà il diritto di attraversarlo solo
Chi ha un cuore puro
Ma anche gli infami otterranno di esser salvi
Recitando a mani giunte salmi
Per nascondere il destino marchiato sui palmi
Non potendolo più attraversare il
Bene dovrà diventare male
Come l'acqua di un fiume per
Continuare deve diventare mare

A volte mi sento come se la
Mia fantasia fosse in lutto
Ogni ideale distrutto ed il brutto
È che negli occhi ho lo sguardo di
Chi a vent'anni ha visto tutto
Ma perdendo una lacrima butto a
Terra questo senso corrotto
Una volta un uomo mi ha chiesto da dove vengo
Nato in mezzo alla merda ma ogni
Fiore ha le radici nel fango
E nel fango i miei ricordi verranno trovati
Conservati
Per chi percorre sentieri sbagliati
Vorrei ricordare ciò che ormai ho dimenticato
Vorrei dimenticare ciò che da quel
Giorno non ho più scordato
Ma ora che vivo il passato
Il futuro e l'ignoto
A me restano soltanto ricordi per
Il mio album di foto

La visione di un passato tempo critico
Che è stato il mio passato prossimo
La visione di un passato tempo critico
Che è stato il mio passato prossimo
La visione di un passato tempo critico
Che è stato il mio passato prossimo
La visione di un passato tempo critico
Che è stato il mio passato prossimo

Giorni diventano stagioni
Svarioni bruciano altri neuroni
Intanto tu esci là fuori e prendi lezioni
Sclero se è vero
Che il tempo è un film in technicolor
Allora io zero che resto in bianco-nero
Prigioniero di una foto con sfondo il vuoto
Ma il gioco ha un
Significato mascherato come Naoto
Chi non lo trova nel mentre si
Arrende e si spenge da solo, la gente
Guardando il cielo di notte
Vede una stella cadente
Io cerco di colpire al plesso
Il mio falso riflesso
Prima che lui esca dallo specchio
A un passo dal collasso
Sta solo a me decidere
Ma io degenere vivo per vivere
Domani cosa può succedere?

La visione di un passato tempo critico

Hanno rilevato più volte il mio decesso
In epoche di cui non ho il possesso
Poiché ciò che è successo non mi ha concesso
Che un riflesso di ciò che ho visto
Assisto a me stesso genuflesso
Ai piedi di Cristo ma solo adesso capisco
Non esisto se non rubo al
Presente tempo da vivere
Come un padre che sul letto di
Morte insegna al figlio a ridere
Ma il mio mi rinnegò rendendo
Mia madre la mia famiglia
A volte mi chiedo se avrebbe avuto
Il coraggio di abbandonare una figlia
Non sbatto ciglia
Finché avrò ricordi imprigionati
Nelle pupille
Avrò nella penna lacrime che il passato
Mi ha rovesciato sulla pelle
Trascinandomi sulle braci
Piango non guardarmi e taci
Neanche una donna cancella le cicatrici
Solcate dalla Via Crucis
Anche se il vento sfogliandomi i
Capelli scrive di dimenticare
Come al sole che nel tramonto sdraia
I raggi per diventare mare

La visione di un passato tempo critico
Che è stato il mio passato prossimo
La visione di un passato tempo critico
Che è stato il mio passato prossimo
La visione di un passato tempo critico
Che è stato il mio passato prossimo
La visione di un passato tempo critico
Che è stato il mio passato prossimo

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