Diego random - RUNDOOM. testo (lyrics)
[Diego random - RUNDOOM. testo lyrics]
Un rosso da quattordici da qua toglici
Siamo in un pozzo d'acqua torbidi
Non da cattolici, dove mi deridi e mordi
Nasconditi dai miei orbi deliri e morbi
(o con me)
Orbiti in orridi posti in cui ti scordi chi
Tra corpi di corvidi e i
Polsi che ti scortichi
Ordigni nei tuoi ordini, adoro i disordini
Origli le mie sorti ma in
Uno stormo di sordi lì
Anch'io vorrei una sala in
Un' aldilà di soldi, si
Ma d'arrivarci con una scala di La, di Sol
Di Si tu di là dissolviti
Coi tuoi sorrisini soliti
Noi affondiamo e ci fondiamo
Per restare solidi
Sai, non vinci contro l'ade se canti
Se cadi, spingi nel corpo lame secanti
Con chi parli? son solo a
Controllare ambe le parti a complottare
Abbeverarmi e a breve non avere armi
A venerarmi e avvelenarmi incide tra me e dio
Infatti ho il mio lento suicidio
Tra l'indice e il medio
Stretto come la morte che
Sento e là s'ingarbugliò
Mi sento come la notte dopo
Che spengo la siga: buio
L'Ansia fa da vedetta
È addetta ma non è degna
Io voglio la vendetta netta poi la vendemmia
Vuole vedermi, ha la mia parola
Mi appassiona la odio quando è mia padrona
E quando mi abbandona
Da presto stanco di marcire, di marciare
Perché dovrei pregarti prima di
Agire e di mangiare
Se tanto è la mia vita che mi
Avvita e mi va di traverso
Ne verso due dita, vesto mitra o mi travesto
Nel dubbio mi detesto
Voglio oro e buio pesto
In coro tira un pugno destro poi
Re Mida mi da il resto
Da eremita mi calpesto il senno
O in questo mito mento lo ammetto
Intrometto mirto sennò mi tormento
Se do tempo al tempo è
Perché attento il temporale
Prendo la rincorsa e tendo al male, amare
Non è la risposta ma chi mi
Mostra il calice non capisce
Che mi serve chi si infossa
O indossa il camice, non camicie
La mente finge come se vincesse
O se dicesse: film
Finché dopo esige un Winchester
O ceste di Chesterfield
Resto in estasi, freddo come l'Artide
(shh) fate piano altrimenti non
Sento gli altri me il mio demone fuma paglie
Ricoperto in paillettes
È démodé in battaglie
Non ha scoperto il parlé
Pare mi serva un separé se
Aumento le pare per tre
È un vento letale, fa Karate non cabaret
Tu dammi Cabernet o il suono
Tra le mode muore prima
M'impressiono solo se Monet tira
La mia monetina col Caso straparlo ma è come
Se nel sequel fosse muto
Provai a strapparlo ma disse:
Adesso sii quel posseduto
Per contrastarlo non sai quante
Soste ho sostenuto
Mi vesto di forse ma resto
Lo stesso in fosse nudo
Nessuno mi seppe dire: lascia te solo
Ma: scegli se seppellire l'ascia o il tesoro
Decoro le ansie in faccia e se
Mi predo per un me d'oro
La Luna le aduna ad una ad
Una ed io la prego: Medoro