Marracash - Chiedi Alla Polvere 2008 testo (lyrics)

Marracash [Fabio Bartolo Rizzo] Italy

[Marracash - Chiedi Alla Polvere 2008 testo lyrics]

All'ombra dei palazzi guardaci!
Che cosa resta a noi?
Fra e' il mio regalo ai nullatenenti
Io il mullah tra i reietti
A chi non ha il pane e chi ha perso i denti
E sta nelle popolari in celle di alveari
Con i suoi e le sorelle
In quaranta metri quadri
A belve strette nei penitenziari
Quelli magari che vanno in manette
Sbarbi per sbagli adolescenziali
Un anno al fresco ed escono criminali
Questo è per i vari torti
Subiti da porci istituzionali
A chi esce tardi la sera senza i vestiti cari
Quelli che li vedi al club solo
Se c'è open bar al party
Ad ogni sbronzo in città perso
Che ogni giorno a zonzo guarda
I fra' di traverso
A chi l'ha presa credito e mo sta inguaiato
Rischi i tagli se speri di
Raccontargli che non c'eri tagliato
A chi c'è nato senza fiato senza fato
Dio l'ha fatto
E alla sua mensa senza piatto
A chi ha la lama occultabile dentro ai boxer
Vuole la grana facile da uno coi dockers
Ma non puoi dare colpi bassi alla sorte
Fra', la sorte è una bugia
Ed ha le gambe corte
Ed il principe non cerca
Mai moglie nelle fogne
Le nostre donne danno figli con le voglie
A chi coglie che io ho
La stoffa per raccontare
Resto vero la mia stoffa è
Di fottuto tessuto sociale

Questo pezzo è senza prezzo
A chi l'ha chiesto
Chiedi alla polvere qua è diverso
Non è la sociologia i film i libri o un testo
Il mio rapporto frà è diretto
Ci sto in mezzo e non l'ho scelto no
È l'inferno
Chiedi alla polvere qua è diverso
Non è la sociologia i film i libri o un testo
Il mio rapporto frà è diretto

Chiedi alla polvere nera del tamburo di un
Revolver o quella incolore ma pur vera
Che ci avvolge frà è la
Miseria non solo soldi
Uomo che tu sei nato docile solo per nuocere

A chi si sveglia la mattina presto
Si rassegna ad un onesto lavoro
Otto ore lo stesso gesto
A chi a quell'ora stende
L'ultima riga molesto
In parlantina e tace solo a sé stesso
A chi spesso tiri in mezzo di riflesso
Se rimi ti fingi grezzo, io disrispetto
Credulone col mito d'uomo tutto d'un pezzo
Ti basta l'acetone e ottieni
Un sasso compresso, fesso
A chi ha la madre che sta in
Ansia e insonne in un letto
A chi è vestito ansa
Dorme in sala d'aspetto
Chi ha il padre che parla solo dialetto
Cambiano i tempi e modi
E il mondo coniuga con l'imperfetto
A chi sogna la ribalta e i riflettori
All'alba la ribalta è quella di
Un camion per i traslochi
Per i vostri vuoti riempiti dai nostri voti
Sinistra o destra resta una trappola per topi
E a mio nonno che è in
Sicilia ancora spreme la vite nell'orto
Ed a mio padre hanno spremuto
La vita dal corpo
Ed al mio sporco sporco sud-sudicio
A chi ha su-subito e vuole tutto e su-subito
La mia è una genia di sconfitti
Il fottuto ciclo dei vinti e finti miti
La fame atavica
Chi ha fame ingoia e non mastica
Se masticasse
Saprebbe il mondo quanto male gli fa

Questo pezzo è senza prezzo
A chi l'ha chiesto
Chiedi alla polvere qua è diverso
Non è la sociologia i film i libri un testo
Il mio rapporto frà è diretto
Ci sto in mezzo e non l'ho scelto no
È l'inferno
Chiedi alla polvere qua è diverso
Non è la sociologia i film i libri o un testo
Il mio rapporto frà è diretto

Chiedi alla polvere nera del tamburo di un
Revolver o quella incolore ma pur vera
Che ci avvolge frà è la
Miseria non solo soldi
Uomo che tu sei nato docile solo per nuocere

La polvere ricorda chi sei sei polvere!

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