Fuori è ancora buio pesto
Che bestemmio appena sveglio
Mangio male e poco sesso
Faccio tutto a basso prezzo
Ehi, lavori umili, vestiti sudici in buchi umidi
Uomini ruvidi, a trenta ruderi con gli occhi lucidi
Signore, aiutami, Signore, Signore, Signore
Il lavoro debilita l'uomo
Non rinuncia la sera all'uscita
Vado a letto la notte che muoio
Mi sveglio che sono quasi in fin di vita
Oggi in un cantiere io e un eritreo
Metto canaline su un piano intero
In pausa stecchiti dormiamo
In cartoni imbottiti di lana di vetro
La vita è "produci-consuma-crepa"
Chiunque di noi prima o poi lo accetta
È che si crepa già prima di finire sotto terra
Produco il meno possibilе
Rubo il rubabile per ritardare chе mi crepi l'anima
Poi fuori fa scuro ed ognuno va nel
Formicaio in cui abita
Fuori è ancora buio pesto
Che bestemmio appena sveglio
Mangio male e poco sesso (Oh-oh-oh)
Faccio tutto a basso prezzo
Ehi, lavori umili, vestiti sudici in buchi umidi
Uomini ruvidi, a trenta ruderi con gli occhi lucidi
Signore, aiutami, Signore, Signore, Signore
Sì, qualche mese alla Swiss Post
Magazziniere part-time in Swatch
Mediaworld, Carrefour, carico
Scarico, dammi un incarico e lì sto
Coi disertori, gli ammutinati
Lavori saltuari, facciamo di tutto
Legali e illegali, ma basta
Una multa e la giornata è gratis
Che vita di scrocco
Piccoli prestiti, squilli 4088 (Yeah)
Mossi per pagarti i vizi e del cibo precotto
Siamo delle popolari
Facciamo di tutto, legali e illegali
Prendiamo di tutto, legali e illegali
Nessuna ref, nessuno che mi assuma, nessuno a me
Sicuro devi leccare il culo per
Ti giuro che piuttosto digiuno, man, o rubo a te
Nessuna c'è, nessuno che mi aiuta, nessuno a me
Ti giuro che piuttosto digiuno, man
Sì, fuggo in un bel giorno di giugno e ti giuro che
Fuori è ancora buio pesto
Che bestemmio appena sveglio
Mangio male e poco sesso (Oh-oh-oh)
Faccio tutto a basso prezzo, ehi
Contratti subdoli, miseri sudditi
Schiavi dei mutui, e come stupidi
Sputtani gli utili in cose futili
Che Dio li fulmini
Factotum, factotum, factotum
Inchiodati alle abitudini (Lavori utili)
Col sole o coi fulmini (Legami futili)
Ammaccati come vecchi pugili (Legumi il lunedì)
Perché gli ultimi saranno gli ultimi (Mutui per ruderi)
Mangiamo scatolette, guidiamo scatolette
Viviamo in scatolette (A trenta subdoli)
Forza, che oggi è lunedì
Solo Dio sa come si vive qui (Restare lucidi)
Solo Dio sa come si vive qui
Solo Dio sa come si vive qui (Con gli occhi sudici)
Solo Dio sa come si vive qui
E se ne fotte
Significato e Recensione della canzone Marracash - FACTOTUM
FACTOTUM di Marracash è uno dei brani più potenti del suo ultimo album, che scava attraverso i strati della cultura del consumismo, raccontando la dura realtà che affrontano molte persone che lavorano fino allo sfinimento. In questa canzone, Marra non nasconde la verità, parlando di come la società ci trasforma in ingranaggi di una macchina senz'anima. Unisce abilmente la critica sociale con una potente storia personale, invitando l'ascoltatore a riflettere sullo stato della società e sul proprio ruolo in essa. Il brano cattura fin dai primi secondi: i beat sono cupi ma sicuri, e le liriche sono penetranti. L'uso della frase "Produci, Consuma, Crepa" sottolinea il tema principale della canzone — la vita come un ciclo infinito, dove le persone sono costrette a lavorare fino allo sfinimento per sopravvivere, per poi essere spesso dimenticate o addirittura distrutte dal sistema. Non si tratta solo di una critica sociale acuta, ma anche di una visione filosofica su come la macchina capitalista "digerisca" l'individuo. Intorno a FACTOTUM si è creata una potente onda di reazioni, molti trovano questo brano il vero riflesso delle loro esperienze personali. Gli ascoltatori ringraziano Marra per aver dato voce al loro dolore e disincanto, e per aver espresso un'opposizione contro temi vuoti e falsi che troppo spesso occupano le menti nell'industria musicale, come droghe, donne o violenza. A differenza della maggior parte degli artisti che parlano di cose superficiali, Marracash solleva direttamente questioni reali: com'è svegliarsi alle 7 del mattino, lavorare 10 ore fino allo stremo e poi sentirsi completamente esausti, dimenticati dal sistema.
Nel brano si ascoltano anche note filosofiche — gli stessi pensieri che da tempo si ritrovano nelle opere di filosofi e musicisti, come Giovanni Lindo Ferretti con la sua critica al consumismo e alle gerarchie sociali. Questo brano è un omaggio alle grandi tradizioni della musica sociale e politica, ma allo stesso tempo una rivelazione che Marra regala a chiunque si confronti con la realtà dei nostri tempi.
Le reazioni a FACTOTUM variano dall'entusiasmo a commenti più scettici, ma ciò che sicuramente distingue il brano è la sua capacità di stimolare riflessioni sul presente e sul futuro. In molti sottolineano che permette di sentirsi ascoltati, compresi. E nonostante l'oscurità del testo, la canzone offre speranza a chi si trova ai margini della società e serve da promemoria che la vera lotta continua ancora oggi. Marra ha nuovamente dimostrato di non essere solo un artista, ma un cronista sociale che sa raccontare attraverso la sua musica come vivono davvero milioni di persone e come si può esprimere il dissenso contro l'ingiustizia tramite l'arte.