XVI Religion - Sirius (Ghost Track) testo (lyrics)

[XVI Religion - Sirius Ghost Track testo lyrics]

Aveva 12 anni nell'86
Quando il padre tornò a casa
Con un cucciolo sul palmo
Aveva pianto tanto
Sentendo in lontananza due colleghi
Che scherzavano sopra suo figlio strambo
Ma gli umani sono umani
No? Parlano a sproposito
Sputano su quello che non toccano
Il bambino chiese: "È mio?" Cortese
Il padre disse: "Sì"
Lo prese e glielo distese sulle gambe tese
Da quel giorno inseparabili
Non ci fu più un solo
Pomeriggio che restasse a casa
Erano insieme quando il sole
Sbiadiva gli abiti
Erano insieme quando l'acqua sbatteva
Sopra l'erba rasa stesi nеlla sua stanza
Mentre in radio si parlava
Dell'еffetto dell'esplosione a distanza
Entrambi sopra il letto piccini
Mentre contavano le stelle sopra
Il tetto dei vicini "Conto uno, conto due
Conto tre ed ora tocca a te"
E il cane lo guardava fisso
"Conto uno, conto due
Conto tre ed ora tocca a te"
E il cane disse: "Ti capisco"

Sono i ricordi di un'estate come tante
Aggiungici un amico per essere
In due a sognare metti che 'sto amico è un
Amico che ha quattro zappe
E quando gli chiedi qualcosa pure sa parlare
Seduti vicino al fiume persi
In lunghe chiacchierate
A guardare il galleggiante mente
Danza nelle acque turbinate
Mentre le stagioni si sopiscono
Gli anni passano
I bisogni si infittiscono e cambiano
Il richiamo della Luna si fece sentire
Fra le crepe nelle mura del fienile
E il cane non poté dormire
Il profumo della vita è un passeggero
Del vento in viaggio dalle colline
Entrò in camera del bimbo
Ormai ragazzo in fioritura
E gli lasciò uno stampo della
Dentatura sopra la cintura
Perché spiegare quell'addio parte
Della sua natura
Gli faceva un sacco di paura

A forza di scrollarsi di dosso
Le foglie gli alberi crescono
Si prendono tutto il cielo che riescono
Un uomo distinto seduto al parco fuma lento
Fissa il prato mentre s'accarezza il mento
E chissà a cosa pensa
Con i piedi cancellati dall'alzarsi
Di una nebbia densa chissà a cosa pensa
Mentre ruota un piccolo sorriso
Nella faccia immensa
Fra i colori dell'autunno la notte incombe
Il cielo perforato dalle
Prime stelle all'orizzonte
Notte ispiratrice
Con un tono sereno e felice
L'uomo si curva verso le stelle e dice:
"Conto uno, conto due
Conto tre ed ora tocca a te"
E il buio lo guardava fisso
"Conto uno, conto due
Conto tre ed ora tocca a te"

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