XVI Religion, John Princekin - Un sogno ricorrente testo (lyrics)

[XVI Religion, John Princekin - Un sogno ricorrente testo lyrics]

Ho sognato acqua dentro i miei polmoni
Latta nel cervello
Per lo scorrere dei miei neuroni
Un fondo buio come uno strapiombo
Verso il nucleo vivo
E un suono da laggiù che
Mi attirava come un filo
Sono sceso e ho visto: una
Luce che m'ha colpito
Una voce che m'ha rapito
Una pace che m'ha stordito
Chiesi aiuto verso l'alto di questo crepaccio
Mi rispose il cielo rimbalzando in
Un tunnel di ghiaccio petali
Rossi come il sangue sopra la mia pelle
E un vortice di fuoco verso
Il cuore delle stelle
Sparato alla velocità del tempo
E delle particelle
Fino all'esplosione delle due torri gemelle
Vidi le persone volare come sacchi di cemento


Dai piani superiori dell'incendio
Poi la torrecome in un rewind ricomporsi
E la calma tornare rapida ad imporsi

L'ho stretto fra le mie mani
Ed ero solo sullo scoglio dove
Mi tuffavo da bambino
L'ho stretto tra le mie mani e le
Stelle luccicare nella luce del mattino
Aprii la mano spira un vento
Calmo sopra la risacca
Passa sul mio palmo e lo stacca
Non ho provato più nessuna rabbia
Mentre lo guardavo correre verso la sabbia

Poi vidi le foglie alzarsi
Dalle strade galleggiare
E ritornare ad attaccarsi male
Poi saldarsi ritornare verdi
Per richiudersi in boccioli ed
Affondare dentro rami secchi
I novanta e i primi
Cellulari sulle nostre mani
La grande speranza nel domani magari
Mia madre che rideva con mio
Padre mentre la grande folla
Alla tv guarda un muro che a Berlino crolla
Gli anni cinquanta coi capelli
Al vento nelle cinquecento
Gli anni quaranta e i campi di concentramento
L'ottocento la grande casa del padrone
E un Mississippi lento scorre fra
I campi di cotone
L'America selvaggia, dagli alberi una faccia
Vede avvicinarsi grandi navi sulla spiaggia
L'anno mille poi l'anno zero
Poi il sole che si stacca
Nell'alba di un immensa bolla d'acqua

L'ho stretto fra le mie mani
Ed ero solo sullo scoglio dove
Mi tuffavo da bambino
L'ho stretto tra le mie mani e le
Stelle luccicare nella luce del mattino
Aprii la mano spira un vento
Calmo sopra la risacca
Passa sul mio palmo e lo stacca
Non ho provato più nessuna rabbia
Mentre lo guardavo correre verso la sabbia

Civiltà talmente progredite che come
Te lo spiego?
Noi in confronto a loro siamo al medioevo
Si susseguono e sprofondando
Una sopra l'altra
Come quando cade un castello di carta
La terra si fa incandescente
E sanguinando lava
Spara tutta l'acqua in cielo
In una nube chiara
La terra si fa polvere e si perde ogni cosa
Il sole inizia a fondere nei
Tratti di una nebulosa
Il buio si fa luce ed è
Un cammino tutti in fila
L'universo in un respiro si
Ritira e s'avvicina
Dritti verso il centro prima la
Materia e dopo il tempo
Si comprimono ad anello in un solo granello

L'ho stretto fra le mie mani
Ed ero solo sullo scoglio dove
Mi tuffavo da bambino
L'ho stretto tra le mie mani e le
Stelle luccicare nella luce del mattino
Aprii la mano spira un vento
Calmo sopra la risacca
Passa sul mio palmo e lo stacca
Non ho provato più nessuna rabbia
Mentre lo guardavo correre verso la sabbia

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